Eccezionale scoperta a Tivoli: il triclinio dove l’imperatore Adriano faceva colazione sull’acqua

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Il triclinio dell’imperatore. Nuova ed eccezionale scoperta archeologica nella Villa Adriana di Tivoli (Roma). Si tratta di una sala per banchetti acquatica, struttura caratterizzata da originalità e assoluta novità. Il ritrovamento si deve agli scavi della missione archeologica spagnola dell’Università “Pablo de Olavide” di Siviglia, diretta dal professore Rafael Hidalgo Prieto. E’ stato portato alla luce un sontuoso triclinium, un locale in cui veniva servita la colazione all’imperatore Adriano su una sorta di trono di marmo. Non si tratta di un semplice triclinio come tutti quelli finora conosciuti, ma di una sala unica nel suo genere. Il team di Prieto ha, infatti, ritrovato un basamento di marmo di Carrara che era circondato di fontane, dando così all’imperatore Adriano, alla moglie Vibia Sabina e ai loro commensali la sensazione di pranzare sull’acqua.

L’imperatore Adriano banchettava semisdraiato

“Era una struttura imponente e magnifica, usata per mostrare il potere imperiale”, ha spiegato Prieto. “Era un ninfeo, una fontana monumentale, una grande piscina con fontane tutt’attorno”, ha aggiunto. La scoperta dell’équipe spagnola è avvenuta nell’area di Palazzo, dove peraltro si conserva il nucleo di una villa repubblicana a partire dalla quale è stata edificata la residenza adrianea. Sul triclinio in marmo si poteva banchettare semisdraiati, secondo l’uso antico, ma a pelo d’acqua, poiché la struttura costituiva una vera e propria isola di marmo in una sorta di ninfeo. L’unicità, il lusso e l’esclusività del triclinio, inquadrato da fontane e prospettante su un’area sistemata a giardino, suggeriscono senza dubbio la frequentazione imperiale.

Adriano era un grande sperimentatore

Il contesto è rappresentativo di quel gusto della ricerca e della sperimentazione in campo architettonico che caratterizzarono la sensibilità dell’imperatore Adriano e si espressero nella magnificenza della villa. Alla preziosità dell’ambiente dovevano associarsi le sonorità, i profumi, le declinazioni climatiche dei giardini e dell’acqua, creando uno spazio raffinato e sfarzoso, che doveva esaltare la sensorialità dei frequentatori. Gli archeologi spagnoli ritengono che l’imperatore si sarebbe sdraiato sulla piattaforma di marmo rialzata fiancheggiata dalle fontane. Situata in un’area semicircolare con finestre, i membri della corte imperiale avrebbero potuto vedere la sagoma del sovrano mentre era a tavola.

Una cosa assolutamente unica al mondo

La piattaforma grazie a delle passerelle in marmo conduceva a due camere da letto che vantavano servizi igienici incastonati con pietre preziose. “Era stata ideata una sorta di sala acquatica per banchetti, dove l’imperatore aveva la sensazione di galleggiare sull’acqua stando disteso su una piattaforma di marmo”, ha detto Andrea Bruciati, storico dell’arte e direttore del sito archeologico di Villa Adriana. “È una cosa assolutamente unica al mondo. Non esiste nessuna sala per i banchetti così sofisticata come quella che abbiamo trovato a Villa Adriana – ha aggiunto Bruciati parlando con l’Adnkronos -. Possiamo considerare questo allestimento spettacolare come una sorta di prima prova sperimentale dell’assetto del triclinio che avrà poi uno sviluppo pienamente scenografico”.

La progettualità costruttiva dell’imperatore

“Villa Adriana – ha aggiunto Bruciati- è oggi più che mai un attivo cantiere di studi e una fucina di saperi e novità. L’équipe spagnola ha rinvenuto un elemento architettonico germinale che sarà poi sviluppato nel complesso Canopo-Serapeo. Illuminato e ambizioso, l’imperatore ha preferito dedicarsi ad una progettualità costruttiva fatta di grandi e meravigliose opere. Da cui è disceso l’insieme straordinario e vario della villa, in continuo movimento e tensione fra le parti, protesa verso un’idea di perfezione e completezza. L’eccezionalità del sito ne fa un palinsesto cangiante e primario al contempo, ispirando nell’Istituto un progetto di gestione e valorizzazione del patrimonio archeologico, monumentale e naturalistico improntato all’interdisciplinarietà e alla trasversalità”.

Villa Adriana è patrimonio dell’Unesco

Dichiarata nel 1999 Patrimonio dell’Umanità Unesco, Villa Adriana costituisce la lussuosa residenza dell’imperatore Adriano. Costruita tra il 118 e 138 d.C., è in un territorio verdeggiante e ricco di acque nei pressi Tivoli, l’antica Tibur, a 30 km circa da Roma. I resti della dimora si estendono su un’area di almeno centoventi ettari, comprendente strutture residenziali, terme, ninfei, padiglioni e giardini. Straordinaria era la ricchezza della decorazione architettonica e scultorea che è stata oggetto di sistematiche ricerche a partire dal Rinascimento. Oggi quasi tutti i principali musei e collezioni di Roma e del resto d’Italia, nonché del mondo, annoverano tra le loro opere esemplari provenienti da Villa Adriana. L’Università di Siviglia è al lavoro nella zona dal 2013 e la nuova scoperta annunciata ora è considerata quella più sensazionale.