Ecco che fine hanno fatto i 260 crocieristi “parcheggiati” a Prati
Ma che fine hanno fatto i crocieristi portati in fretta e furia da una nave attraccata a Civitavecchia a Roma? Sono 260 turisti, in prevalenza italiani e sudamericani, di ritorno da una crociera quelli che pochi giorni fa, in attesa della possibilità di fare rientro a casa, sono stati trasferiti temporaneamente dal porto di Civitavecchia a bordo di 7 pullman nell’hotel Cicerone, nel quartiere Prati. Alcune pattuglie della Polizia Locale, gruppo Centro, nei giorni scorsi hanno fatto i controlli delle uscite dalla struttura alberghiera. I turisti, che risulterebbero negativi al tampone per il Coronavirus, tra ieri e oggi sono partiti per le loro destinazioni, chi in Italia, chi in America Latina, in maniera graduale e contingentata.
I crocieristi “prigionieri” in un hotel romano
Ci sono state anche diverse polemiche sull’arrivo dei turisti. L’altro giorno si poteva vedere una fila lunghissima di persone, tutte accalcate con bagagli al seguito e senza alcuna precauzione davanti all’hotel Cicerone nell’omonima via del centralissimo quartiere Prati di Roma. A riprendere la scena proprio alcuni residenti mentre una volante della Polizia già arrivava e una pattuglia della Polizia Locale presidiava al centro della strada. All’Adnkronos il direttore dell’albergo ha commentato: “E’ intervenuto l’ordine pubblico apposta per questo, la polizia in particolare. Stiamo gestendo la cosa lecitamente, sono passeggeri di una nave sbarcata a Civitavecchia e che sono alloggiati qui da noi – spiega – Tutte le autorità competenti sono a conoscenza di quanto accaduto e stiamo operando in questo senso. Temiamo per la nostra salute, certo ma è lavoro, come voi che fate interviste, i ragazzi che lavorano al supermercato. E’ lavoro”.
Nel porto di Civitavecchia non c’è più posto
E infatti nel porto di Civitavecchia c’è il caos. Il sindaco Ernesto Tedesco ha proibito a quasiasi altra nave da crociera di attraccare, perché non c’è più posto. I turisti che ora sono all’hotel Cicerone sono sbarcati perché non presentavano sintomi ma altri sono rimasti sulla nave. I turisti non sono passati per la città portuale ma direttamente imbarcati sui pullman per Roma. Infatti oggi una di queste è stata dirottata al porto di Piombino, dove vorebbe avere attraccato in queste ore. A bordo ci sono 1.255 persone, di cui 155 italiani, e un caso sospetto di Covid-19. L’imbarcazione sarebbe dovuta arrivare a Civitavecchia ma nel porto laziale non c’e’ più posto, cosi il ministro dei Trasporti Paola De Micheli ha chiesto la disponibilità di quello toscano.
La Costa Crociere invia aiuti a Civitavecchia
E a Civitavecchia arrivano aiuto proprio dalle compagnie delle crociere. “Abbiamo predisposto la donazione di 10mila mascherine, 1.250 guanti, 250 kit protettivi, 25 occhiali e 50 tute ad alta protezione, a disposizione della Capitaneria di Porto di Civitavecchia che si occuperà di smistare il materiale a favore degli operatori portuali impegnati nelle diverse attività di controllo in porto e al Comune di Civitavecchia”. Lo annuncia Costa Crociere in una nota. “Abbiamo deciso questa donazione – spiega il direttore Neil Palomba – come segno di ringraziamento e per dare un aiuto al porto e alla comunità di Civitavecchia con materiali che possano essere utili in questo momento di emergenza. Civitavecchia è il principale porto di crociere nel Mediterraneo. Gli operatori portuali e la capitaneria stanno svolgendo un lavoro straordinario in questi giorni e la città non ci ha fatto mai mancare il suo sostegno”.