Ecco come la Raggi se ne frega dell’emergenza droga

La droga dilaga. Qualche tempo fa hanno ammazzato in mezzo alla strada un ragazzo per bene come Luca Sacchi, ma la Raggi se ne frega. E manda all’aria una conquista della città, l’agenzia comunale sulle tossicodipendenze, un modello per tutti, quanto a conoscenza di un fenomeno terribile e delle strategie per contrastarlo.

Niente, chiuso per furia sindacale. Azzerati irresponsabilmente – racconta la deputata di FdI Bellucci,  “i 20 Servizi della Capitale nell’ambito della prevenzione, disintossicazione, cura e reinserimento sociale e lavorativo, oltre al numero verde”.

Roma capitale della droga

Eppure Roma ha primati poco invidiabili. E’ capitale della droga. In città sono state presentate, nel 2018, una media di 117 denunce ogni 100mila abitanti per un totale di 5.105 reati registrati in tema di produzione, traffico e spaccio di stupefacenti.

Guardiamo i dati del ministero dell’Interno. Emerge tutta intera la drammatica situazione di Roma: prima città per operazioni antidroga (3.698), seconda è Milano (2.426) e terza Palermo (1.290); al primo posto con 5.034 persone segnalate all’autorita’ giudiziaria nel corso delle operazioni antidroga per spaccio sostanze stupefacenti, seguono Milano (2.688) e Napoli (1.914); seconda solo a Torino per decessi da abuso sostanze stupefacenti o psicotrope, Roma 18 decessi e Torino 23; record di minori segnalati all’autorita giudiziaria per droga  a Roma (153), segue Genova con 67 e Milano con 64.

La città diventa il luogo di massima diffusione della  droga in Italia, e il Campidoglio la priva di una struttura di missione che potrebbe contribuire in modo determinante al contrasto di questa piaga. I risultati conseguiti dal 2008 al 2014, in cui il Direttore Generale era Massimo Canu, dimostrano che se si lavora bene il problema droga può essere affrontato (Diminuzione del 56,8% di morti per stupefacenti).

Le droghe fanno male

Chiudere l’agenzia comunale che se ne occupa vuol dire incentivare la cultura dello sballo e non avere uno strumento che dice e spiega, facendo prevenzione, oltre a cura e reinserimento sociale e lavorativo, che le droghe fanno male e nuocciono gravemente alla salute.

C’è un motivo per chi combinano tutto questo casino? Maria Teresa Bellucci ricorda che “da sempre il M5S promuove la liberalizzazione e legalizzazione della cannabis. In Parlamento hanno costituito un Intergruppo anche nella passata legislatura”.

Tempo addietro Roma fu definita “il supermarket della droga che non chiude mai“: lo disse chi se ne intende molto più della Raggi, il Procuratore aggiunto della Dda, Michele Prestipino. Ora, si potrebbe dire in senso metaforico che in quel supermercato alla cassa si mette il sindaco di Roma, con una irresponsabilità gravissima.

Virginia Raggi punta a realizzare ciò che non riuscì ad Ignazio Marino durante il suo mandato da sindaco. Uguali sono, sinistre e grillini, ed è intollerabile per una società che non vuol vedere morire i suoi figli. In Campidoglio toccherà a Fratelli d’Italia e all’opposizione di Centrodestra bloccare la manovra portata avanti dagli scappati di casa della maggioranza capitolina.

(nella foto Maria Teresa Bellucci e Virginia Raggi, da Fb)