Ecco i violenti: sorella 16enne di un aderente ad Azione Studentesca minacciata e costretta a cambiare scuola

michelangiolo liceo

Dopo la rissa avvenuta lo scorso 18 febbraio davanti al liceo classico Michelangiolo di Firenze, la sorella di uno dei giovani di Azione Studentesca, indagati per lesioni e percosse aggravate da futili motivi, ha cambiato scuola. La 16enne avrebbe trovato delle scritte minacciose su una porta dell’istituto Michelangiolo da lei frequentato fino al mese scorso. Il suo cognome era stato vergato con un pennarello rosso, così come la scritta “Occhio!” seguita da una stella e da una falce e martello, anch’esse rosse. Sulla stessa porta c’è un altro disegno, una saetta nera che rompe un cerchio dello stesso colore, simbolo dei centri sociali. E’ quanto riporta oggi l’edizione fiorentina della “Repubblica”.

La ragazza additata come “fascista”

Alcuni degli studenti si sarebbero rivolti alla ragazza con l’epiteto “fascista” nonostante la 16enne non appartenga a gruppi di estrema destra e non sia impegnata in alcun modo in politica. La giovane avrebbe vissuto in un clima ostile dopo l’aggressione in cui sarebbe coinvolto suo fratello. Anche quest’ultimo nelle settimane scorse aveva dovuto lasciare il suo liceo, lo scientifico Castelnuovo, dove frequenta l’ultimo anno, per trasferirsi in un’altra scuola. La dirigente scolastica del liceo Michelangiolo, Rita Gaeta, ha preferito non commentare, secondo quanto scrive “La Repubblica”.

La famiglia teme per l’incolumità della ragazza

Il capogruppo in consiglio comunale di Fratelli d’Italia, Alessandro Draghi, dice: “Tutto questo evidenzia un clima incandescente. Se una ragazzina è stata costretta a cambiare scuola, evidentemente ci sono stati dei motivi, di pressione, che l’hanno portata a una scelta del genere. Se tali motivi fossero politici, sarebbe gravissimo. Perché significherebbe che la minore ha subito intimidazioni ingiuste”. Il genitore di uno studente del liceo di via della Colonna racconta che tra gli studenti del Michelangiolo ci sarebbero stati anche tentativi di dissuadere la ragazza dal trasferirsi, ma senza risultato. La famiglia ha ritenuto di cambiare istituto per motivi di sicurezza, temendo per l’incolumità personale della ragazza. Nessuna dichiarazione è stata rilasciata al momento dal legale dei sei ragazzi di Azione Studentesca indagati per il pestaggio.