Ecco il coprifuoco, ma la ZTL la riapriamo o no?

È arrivato il coprifuoco anche a Roma, o se preferite il nuovo lockdown ‘morbido’ imposto dall’ultimo DPCM del premier Conte. Dove morbido è comunque un eufemismo, perché i danni economici e sociali causati dal provvedimento saranno ingenti. Specie per alcune categorie come ristoratori, gestori di circoli sportivi i e per il mondo della cultura, del cinema e del teatro. Misure prese per cercare di contenere la crescita esponenziale della curva del contagio, ma che hanno creato una autentica sollevazione tra i lavoratori e gli imprenditori dei settori più colpiti. Che rischiano di chiudere per sempre. Con in più la rabbia di avere speso molti soldi in questi mesi. Per adeguare i locali, mettere le barriere protettive, dotarsi di gel igienizzanti, e tutto quanto prescritto per poter lavorare in sicurezza. Ma ora sembra di nuovo tutto inutile. Il governo ha varato una serie di aiuti, circa 2 miliardi di euro a fondo perduto. Verranno erogati direttamente sui conti correnti dei beneficiari da parte dell’Agenzia delle entrate. Ma quando? Per chi aveva già usufruito dei sussidi del ‘Cura Italia’ e del decreto rilancio i tempi dovrebbero essere più brevi, entro metà novembre assicura il ministro Gualtieri. Ma per gli altri, bisognerà fare la domanda ex novo. E sempre fonti governative, parlano dei primi ristori entro Natale. Intanto però si preparano due mesi d’inferno. E a questo punto anche la Raggi e il Comune di Roma devono fare la loro parte.

Con il coprifuoco la Raggi riapra la ZTL. E garantisca la pulizia delle strade e dei parchi urbani

Il Comune di Roma non può garantire posti letto negli ospedali. E nemmeno contribuire ad accelerare i tempi per il vaccino contro il covid. Ma in un momento così drammatico, la Raggi e l’amministrazione capitolina sono tenuti a fare in pieno la propria parte. Lo fa notare il quotidiano IlTempo.it, con un articolo a firma di Susanna Novelli. Che invita il Campidoglio con il coprifuoco a riaprire almeno la ZTL, così come era stato fatto in primavera. Per consentire in primo luogo di svuotare un po’ i mezzi pubblici. Indicati anche dai virologi più esperti come tra i principali focolai del contagio. E poi per dare un segnale al commercio, che è letteralmente in ginocchio. Ma si potrebbe approfittare dello smart working al 70% e delle scuole superiori che adottano la didattica a distanza anche per pulire strade e marciapiedi. Visto che presumibilmente ci sarà molta meno gente in giro. Scuotere i cassonetti. Riparare le buche, ma per davvero. Non con i rattoppi mordi e fuggi, quelle ‘romanelle’ destinate a riaprirsi al primo diluvio. E poi potrebbero anche essere sfalciate le aree verdi e i parchi. Messe in ordine le aree giochi per i bambini. Gli unici posti nei quali ragazzini e genitori potranno incontrarsi almeno nel prossimo mese. Tempo permettendo, per far giocare un po’ i propri figli all’aperto. Ovviamente rispettando regole e distanziamento sociale. Insomma, conclude Il Tempo, la Raggi se c’è adesso deve battere un colpo. Vedremo se accadrà, o se esattamente come durante il primo lockdown la Capitale verrà semplicemente abbandonata a se stessa.

https://www.iltempo.it/roma-capitale/2020/10/24/news/coprifuoco-a-roma-raggi-batti-un-colpo-24995686/