Ecco la terza ondata innescata dalla riapertura delle scuole: aumentano i contagi

Ci siamo: la terza ondata innescata dalla frettolosa riapertura delle scuole è arrivata. Sono 12.956 i contagi da coronavirus in Italia oggi, 10 febbraio, resi noti nei dati del bollettino della Protezione Civile pubblicato dal ministero della Salute. Da ieri sono stati registrati altri 336 morti che portano il totale a 92.338 dall’inizio dell’emergenza legata all’epidemia di covid-19. Nelle ultime 24 ore sono stati eseguiti 310.994 tamponi, l’indice di positività è al 4,16%. I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 2.128 (-15 da ieri).
Lazio, aumentano contagi e morti
E nel Lazio “su oltre 12 mila tamponi (+2.082) e quasi 16 mila antigenici per un totale di oltre 28 mila test, si registrano 1.027 casi positivi (+180), 51 i decessi (+18) e +3.188 i guariti. Aumentano i casi e i decessi, mentre diminuiscono i ricoveri e le terapie intensive. Il rapporto tra positivi e tamponi è a 8%, ma se consideriamo anche gli antigenici la percentuale scende sotto il 3%. I casi a Roma città sono a quota 400. Non ci aspettiamo un cambio di colore per la prossima settimana”. Lo sottolinea l’assessore alla Sanità e l’Integrazione Sociosanitaria della Regione Lazio, Alessio D’Amato, al termine dell’odierna videoconferenza della task-force regionale per il Covid-19 con i direttori generali delle asl e aziende ospedaliere, policlinici universitari e l’ospedale pediatrico Bambino Gesù.

“Seconda ondata? Mai finita”…
“La seconda ondata” di Covid-19 in Italia “non è mai finita, perché con questi numeri non si può dire che si sia conclusa. E la terza non c’è stata perché abbiamo avuto diversi giorni di zona rossa durante le feste di Natale e poi abbiamo beneficiato di un altro mese di zona arancione. In Portogallo, dove questo non è accaduto, hanno numeri da terrore”. Ma attenzione: “Non significa che sia finita la seconda ondata e che non avremo la terza”. Parola di Andrea Crisanti, direttore del Laboratorio di Microbiologia e Virologia dell’Azienda ospedaliera di Padova e docente di Microbiologia dell’ateneo cittadino.
Le scuole detonatore di contagi
“Non facciamo l’errore fatto alla fine della prima ondata”, ha ammonito il virologo su Sky Tg24, perché rispetto ad allora “non è cambiato assolutamente niente. L’unica cosa che è cambiata è che abbiamo i vaccini, ma abbiamo anche difficoltà oggettive a farli”. “Le scuole riaperte rappresentano un altro elemento che aggiunge incertezza” in questa fase dell’emergenza Covid in Italia. “E’ inutile dirlo”, ma ripete il suo pensiero Andrea Crisanti, direttore del Laboratorio di Microbiologia e Virologia dell’Azienda ospedaliera di Padova e docente di Microbiologia dell’ateneo cittadino. “Le scuole sono un’occasione di moltiplicazione sociale che coinvolge studenti, famiglie, interazioni fra studenti e famiglie a diversi livelli, sovraffollamento dei trasporti. La struttura delle scuole è un detonatore di aggregazione sociale. Vedremo gli effetti”.