Il maltempo che ha colpito Roma.nel pomeriggio di ieri, 24 agosto, ha creato disagi in varie parti della città. Tra allagamenti e alberi caduti. Proprio a causa di un albero i cui grossi rami si sono spezzati, i residenti di un’intera strada sono rimasti bloccati per circa tre ore. Il tempo necessario ai vigili del fuoco per intervenire e liberare il passaggio ostruito dal platano.
E’ successo a Roma Nord, sulla Cassia, all’incrocio con via di Casal Saraceno. Il platano si è spezzato e due grossi rami, con tutte le fronde, sono crollati a terra, bloccando la strada. Fortunatamente in quel momento non c’erano pedoni e nessuno è stato colpito, così come nessuno all’interno delle auto è rimasto coinvolto dal crollo dell’albero.
Il passaggio è stato interdetto per chi si trovava in via di Casal Saraceno, strada senza uscita: le famiglie sono quindi rimaste intrappolate fino a quando i vigili del fuoco non sono riusciti a liberare il tratto interessato dalla caduta del platano.
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L’albero caduto ieri è solo la punta di un iceberg. Sono decine di migliaia i pini malati mentre Regione e comune si accusano a vicenda
Gli alberi a Roma sono circa 800 mila, secondo le stime più attendibili. E di questi, circa 150 mila sono pini mediterranei. Gravemente insidiati dalla cocciniglia, che da circa tre anni li sta aggredendo. Determinandone una vera e propria moria. Ma purtroppo si è fatto pochissimo, e come al solito Regione e comune giocano allo scarico di responsabilità. Così, il Campidoglio accusa Zingaretti e i suoi di essersi mossi in ritardo.
L’istituzione cittadina aspettava infatti la diffusione delle linee guida del servizio fitosanitario regionale. E quest’ultimo, invece, era in attesa del via libera del Ministero dell’Ambiente.
Le responsabilità del proliferare di questo parassita, quindi, vanno individuate a vari livelli. Sicuramente la pandemia non ha aiutato a velocizzare i processi decisionali. Ma il Comune almeno fino a tutto il 2020 non avrebbe adeguatamente sollecitato le istituzioni superiori. Le commissioni Ambiente convocate sulla materia, finalizzate anche a sollecitare i lavori d’una task force interistituzionale, sono arrivate tardi. Il risultato è che il Servizio Giardini del Comune, nel novembre del 2020, era ancora impegnato nello sperimentare 4 diversi tipi di trattamento su 200 alberi, nella zona di Circo Massimo. Un granello di sabbia nel deserto, se rapportati a tutti i pini che sono presenti in città.
Le linee guida regionali, per essere approvate, hanno a loro volta necessitato del via libera del governo. Arrivato con il decreto del 12/03/2021. Il provvedimento ha autorizzato, per un limitato periodo di tempo, l’uso dell’Abamectina. Un antibiotico per piante, che viene direttamente iniettato nel tronco della pianta. Solo a quel punto, la Regione, ha iniziato a prendere l’iniziativa. Con lo stanziamento dei 500mila euro che si sono sommati agli altri fondi messi a disposizione dal comune. Ma ormai è molto tardi, e il rischio di perdere tanti alberi con le piogge e il vento dell’autunno purtroppo è sempre più concreto. Sperando inoltre che non si faccia male nessuno.
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