Ecopass, dal 2024 in fascia verde solo pagando. Ma Roma non è Milano

Roma come Milano. Almeno per quanto riguarda le politiche della mobilità. Visto che il sindaco Gualtieri sembra voler ricalcare le orme del suo collega Sala. Introducendo l’ecopass, esteso a tutta la fascia verde. Che è molto più ampia della odierna ZTL. E coincide sostanzialmente con l’anello ferroviario. Termine previsto, l’8 dicembre 2024. In occasione del Grande giubileo, evento durante il quale Roma sarà al centro del mondo. La road map era stata già presentata in occasione degli stati generali della mobilità, e poi ribadita in una successiva memoria di giunta del 28 giugno. Un percorso progressivo, con successive restrizioni all’accesso in fascia verde per i veicoli più inquinanti. Fino alla data fatidica del blocco. In realtà però, non è esatto dire che con l’ecopass non entra più nessuno nelle zone centrali delle città. Perché l’accesso è consentito, basta pagare. L’idea è che chi inquina deve sborsare dei soldi, per ‘rimediare’ al fanno che compie. Risorse da impiegare poi nel miglioramento della mobilità pubblica. Un concetto in astratto giusto, ma che nella capitale già preoccupa. Visto che gli autobus continuano ad andare a fuoco. E che la metropolitana accusa continui guasti. Per non parlare dei lavori per il prolungamento della linea C, che avanzano – si fa per dire – a passo di lumaca. Così il timore è che a pagare saranno sempre gli stessi. I più poveri. Chi abita in periferia, e non ha i soldi per acquistare un veicolo ecologico di ultima generazione. Ne’ può programmare le proprie giornate sui ritardi dei mezzi pubblici. Ma di loro, sembra interessi poco o nulla a nessuno.

Con l’ecopass si fermeranno 250 mila vetture e furgoni. E non saranno quelli dei più ricchi

La prima stretta si avrà da novembre di quest’anno. Quando in fascia verde, non potranno più entrare i diesel euro 3. E neppure le auto a benzina euro 2. Così come moto e ciclomotori euro 0 o euro 1. Poi ogni anno, si aumenta di uno. Così a novembre 2023, saranno i diesel euro 4 a fermarsi. E gli euro 5 nel 2024. Insomma, un vero e proprio giro di vite. Che lo ricordiamo, non riguarda solo l’attuale ZTL. Ma una porzione ampia di città, quella appunto denominata fascia verde. Il cui confine coincide sostanzialmente con l’anello ferroviario. Così si calcola, che solo nel 2023 oltre 250 mila veicoli saranno impossibilitati a circolare dal lunedì al sabato. Un problema, per tantissime famiglie. Ma anche per le piccole imprese e le ditte individuali. Perché tra costo dell’energia schizzato alle stelle e tasse altissime, cambiare mezzo di trasporto o di lavoro sarà un’impresa. A meno di aiuti veri, che ovviamente il come e non si può permettere. E per i quali dovrebbe intervenire il governo.

Ultima nota. La memoria di giunta ha confermato anche le quattro domeniche ecologiche. Quindi il provvedimento resterà in vigore, per cercare di abbattere i livelli di inquinamento troppo elevati. Anche se i risultati, in termini di riduzione di benzene e particolato, sono stati sempre deludenti. E forse il vero significato della misura, è più quello di godersi la domenica a piedi o in bicicletta in città con la propria famiglia.