Edda Mussolini: in un libro di una femminista inglese diventa la “donna più pericolosa d’Europa”

Edda Ciano Mussolini

Edda Mussolini (1910-1995) durante il periodo del ventennio fascista fu “la donna più pericolosa d’Europa”. Almeno così recita il titolo del libro “Edda Mussolini: The Most Dangerous Woman in Europe” di Caroline Moorehead, giornalista londinese, autrice e attivista per i diritti umani, appena pubblicato in Gran Bretagna dall’editore Chatto & Windus. Si tratta della prima biografia completa in lingua inglese della primogenita dei cinque figli nati dal matrimonio tra Benito Mussolini e Rachele Guidi.

“Edda Mussolini era la figlia prediletta di Benito: viziata, venale, non istruita ma intelligente, infedele ma appariscente, brillante diplomatica, selvaggia ma coraggiosa, e infine forte e leale. Fu la confidente del padre durante i 20 anni di governo fascista, agendo come inviata sia in Germania che in Gran Bretagna e giocando un ruolo nel guidare l’Italia ad allearsi con Hitler. A partire dai vent’anni fu effettivamente first lady d’Italia”, sintetizza Caroline Moorehead, già autrice dei libri “Un treno per Auschwitz” (2016), “La piccola città dei sopravvissuti” (2016) e “Una famiglia pericolosa. La storia vera della famiglia Rosselli e della sua opposizione al fascismo di Mussolini” (2017).

Edda Mussolini e il matrimonio con Galeazzo Ciano

Edda ventenne sposò il conte Galeazzo Ciano, che sarebbe diventato il più giovane ministro degli Esteri della storia italiana, in carica dal 1936, e “furono la coppia più celebre e affascinante dell’elegante e volgare società fascista romana”, scrive sempre Moorehead. Le loro fortune cambiarono nel 1943, “quando Ciano votò contro Mussolini in un complotto per farlo cadere, e il suocero non lo perdonò”.

 

Edda Mussolini riceve Walt Disney a Roma

In una storia drammatica che comprende i diari nascosti di Ciano, la caduta del Duce e l’esecuzione del marito, la fuga in Svizzera e il periodo di esilio, Caroline Moorehead descrive “una donna complicata, audace e determinata” che emerge non solo come testimone ma come “protagonista di alcuni dei momenti più importanti del XX secolo”. E attraverso la sua biografia “vediamo l’Italia fascista con tutto il suo fascino, la decadenza e gli intrighi politici, e la turbolenza che precede la sua violenta fine”.

Per Tobias Jones che ha scritto una recensione sul quotidiano londinese “The Guardian“, il libro è “una prova della prosa precisa ed empatica di Moorehead”, da cui Edda “non emerge come il rampollo diabolico del Duce, ma come un essere ferito e fragile”. “Ci sono molti aggettivi piccanti e rapidi per i personaggi della storia, ma quando si tratta di Edda ci sono sfumature e paradossi: lei appare non solo come un’agevolatrice e una beneficiaria dei crimini fascisti, ma anche come la loro vittima – scrive Jones – Ne risulta una lettura profondamente soddisfacente, anche se malinconica, e – vista la recente vittoria di Giorgia Meloni alle elezioni italiane – di preoccupante attualità”.