Effetto Vogue: il Pd cala nei sondaggi dopo l’intervista della Schlein

Chiamatelo effetto Vogue: al primo sondaggio utile dopo l’intervista di Elly Schlein in copertina sulla rivista patinata dedicata alla moda e al lusso, gli italiani hanno bocciato il Pd e la sua segretaria.
La Schlein su Vogue fa scappare gli elettori del Pd
Nell’ultimo sondaggio politico di Swg, realizzato dopo il primo maggio, quindi dopo l’intervista e dopo la festa del lavoro, commissionato per il TgLa7, l’effetto Vogue pare plasticamente realizzato: il Pd di Elly Schlein perde quasi mezzo punto in appena una settimana. Il calo più vertiginoso e sensibile tra tutte le forze politiche. Segno che la campagna simpatia ha ottenuto l’effetto opposto nell’elettorato del primo partito della sinistra. Le discussioni su armocromista e personal shopper non sono piaciute agli italiani.

Impennata di Fratelli d’Italia , quasi al 30%, sempre più primo partito
Fratelli d’Italia resta invece saldamente il primo partito nelle intenzioni di voto con il 29,5% guadagnando questa settimana un +0,7%, seguito dal Partito democratico al 21,1% in calo dello 0,5 per cento, e dal Movimento 5 Stelle al 15,6%, che risale di un +0,3% e si piazza al terzo posto nel gradimento.
Stabile la Lega al 9,0% mentre flette dello 0,2% Forza Italia, che si ferma al 6,6%. In calo anche Azione con il 4,1% ( meno 0,2% rispetto alla scorsa settimana).
Seguono Verdi -Sinista Italiana al 3,3% con uno 0,1% in più, mentre risale dello 0,3% Italia Viva, che balza dal 2,5 al 2,8 per cento in una settimana, tallonata da Più Europa al 2,4%.
Infine Per l’Italia con Paragone cala dal 2,1% all’1,8% e Unione Popolare dall’1,8% all’1,6%.
Il sondaggio sul decreto lavoro: gli italiani aspettano la busta paga
C’è un altro sondaggio che Swg ha preparato per La7 e riguarda il decreto Lavoro varato dal Governo lo scorso primo maggio.
Il risultato è un diffuso scetticismo sulla possibilità che tale riduzione del cuneo possa essere realmente consistente: al massimo si prevede un lieve alleggerimento della pressione fiscale. Nonostante l’annuncio del taglio, la fiducia nelle capacità del governo di abbassare gli importi non è aumentata rispetto a novembre. Sarà però interessante vedere se l’opinione cambierài o meno quando i lavoratori interessati dal taglio riceveranno effettivamente gli stipendi aumentati.