Le cose buone di CasaPound: Elio Vito si dimette da deputato

Elio Vito CasaPound

L’Italia chiamo’ ed Elio Vito se ne andò (forse). Perché la politica è spesso sceneggiata. E lui ne è indubbiamente artista progetto.

Dopo anni in cui attacca il suo partito più degli altri – sarebbe Forza Italia per ora – ha deciso il gran gesto e se ne va dal Parlamento. Dice. Ma confida nella saggezza degli onorevoli, sempre così generosi. Quante volte sono state respinte le “dimissioni” dalla carica?

CasaPound “dimette” Elio Vito

Elio Vito, con il suo carico enorme di legislature alle spalle, sa benissimo quel che spera che accadrà. Ha verniciato di antifascismo le sue “dimissioni” e l’Aula di Montecitorio le respingerà. Se vogliamo è la nuova resistenza (alla poltrona).

Il casino, manco a dirlo, lo ha scatenato CasaPound che quindi almeno una cosa buona l’ha fatta, si potrà riconoscere.

Accade che a Lucca abbia preso democraticamente – CasaPound non Elio Vito – quasi il 10 per cento dei voti. E il centrodestra ha proposto un apparentamento elettorale per il ballottaggio di domenica prossima. Anche perché non sarebbe la prima volta anche se l’onorevole finge di non essersene mai accorto.

Vito, deputato di Forza Italia, preferisce invece che vinca la sinistra, e frigna. Ohibò, mi dimetto da deputato.

In realtà un po’ di trambusto gli serve per capire dove collocarsi nella prossima legislatura, perché sennò non sa come passare il tempo.

Una specie di senatore a vita

Sui social è diventato l’idolo della sinistra e vuoi che prima o poi non ci sarà qualcuno che lancerà su change.org una bella petizione per dargli un seggio nel Parlamento prossimo venturo. Ma l’aspirazione a diventare una specie di senatore a vita senza neppure la nomina del presidente della Repubblica è dura da pretendere. Al contrario di quel che spera, qua non regala niente nessuno.

Anche perché la prossima volta ci saranno 600 parlamentari e non più mille. Forse la Patria farà a meno di lui.