Emanuela Orlandi, un audio inedito riapre il caso dopo 41 anni: il fratello Pietro riconosce la voce

Pietro Orlandi davanti alla Basilica del Vaticano, in piazza San Pietro, in un recente incontro pubblico
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Un frammento inedito di una telefonata del 1983, risalente a pochi giorni dopo la scomparsa di Emanuela Orlandi, riapre il caso dopo 41 anni. La registrazione, trasmessa mercoledì sera a “Chi l’ha visto?”, contiene la voce della ragazza che, seppur frammentaria e disturbata, è stata riconosciuta senza ombra di dubbio dal fratello Pietro. Emanuela era una cittadina del Vaticano scomparsa ormai ben 41 anni fa.

Emanuela Orlandi: un audio inedito riapre il caso

“Sedici anni a gennaio”, dice chiaramente Emanuela nel corso della telefonata, confermando la data di nascita, gennaio 1968. Un dettaglio che ha scosso Pietro Orlandi, che ha ricordato come quel mese sia proprio quello del compleanno della sorella.

L’audio, in totale circa 3 minuti, fa parte di una registrazione conservata dalla famiglia Orlandi e risalente al 5 luglio 1983. La chiamata, avvenuta al telefono di casa, fu ricevuta dallo zio di Emanuela, Mario Meneguzzi, che è anche colui che all’epoca si occupò delle registrazioni.

Dopo 41 anni, il fratello Pietro riconosce la voce

Nella parte già nota dell’audio, Emanuela si presenta e dice di frequentare il Convitto Nazionale Vittorio Emanuele II. Ma è la parte inedita a suscitare nuovi interrogativi. In essa, si sente un riferimento a Santa Marinella, località dove la famiglia Orlandi possedeva una casa di vacanza.

“Mi verranno ad accompagnare st’altr’anno in un paesino sperduto, per Santa Marinella”, dice Emanuela. Parole che, secondo il fratello Pietro, potrebbero avvalorare l’ipotesi che la ragazza sia stata tenuta prigioniera in quel luogo.

Un ulteriore tassello ad un grande giallo

L’audio si conclude con la voce dell’uomo al telefono, uno dei presunti rapitori, che chiede a Meneguzzi se riconosce la voce di sua figlia. Un ulteriore tassello che si aggiunge al complesso mosaico del caso Orlandi, un caso che ancora oggi, dopo 41 anni, continua a tormentare l’opinione pubblica e a cercare una verità.

Oltre all’audio inedito, la puntata di “Chi l’ha visto?” ha riportato all’attenzione anche la testimonianza di Sonia De Vito, amica di Emanuela, resa nel corso della commissione parlamentare sulle ragazze scomparse. De Vito ha espresso la sua amarezza per la segretezza che ha avvolto le indagini e per la mancata tutela delle persone che frequentavano Emanuela.

Un mistero lungo decenni

Il caso Emanuela Orlandi resta uno dei misteri più oscuri della storia italiana. La speranza di tutti è che questo nuovo elemento possa finalmente dare una svolta alle indagini e portare alla luce la verità sulla scomparsa della giovane ragazza.