Emanuela Ruggeri trovata morta tra i rifiuti, mistero sul cellulare sparito: “Un materasso copriva il corpo”

Emanuela Ruggeri ritrovata morta

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Chi ha accompagnato Emanuela Ruggeri verso la sua ultima notte? Chi l’ha lasciata coperta da un materasso, come a volerla far sparire anche agli occhi del mondo? E, soprattutto, che fine ha fatto il suo cellulare, spento per sempre il 15 luglio? La tragedia della 32enne romana non smette di sollevare dubbi: il corpo in decomposizione, abbandonato tra le sterpaglie di via del Mandrione, a Roma, e nessuna certezza su cosa sia davvero successo. Ma una cosa sembra chiara: Emanuela, che viveva con i genitori in zona Colli Aniene, non è arrivata lì da sola.

Morte Emanuela Ruggeri, troppi interrogativi

Il corpo di Emanuela Ruggeri è stato trovato domenica tra rifiuti ed erbacce, a pochi metri dalla strada. A dare l’allarme è stato un residente della zona: «C’era un odore insopportabile da giorni. Ho visto dei piedi spuntare da dietro un materasso», ha dichiarato. Proprio quel materasso, secondo lui, era stato spostato di proposito per nascondere il cadavere. Sul posto, nessuna siringa, nessuna arma. Solo la borsetta con i documenti, che hanno permesso agli agenti di identificare subito la ragazza, ma il cellulare era sparito nel nulla.

La madre: «L’hanno gettata come immondizia»

Alessandra Loreti, madre della ragazza, è convinta che qualcuno l’abbia abbandonata lì: «Non guidava, non conoscevamo quella zona. Qualcuno deve avercela portata». E l’ultimo sms di Emanuela, il 15 luglio, è un messaggio che sa di addio involontario: «Scusa se non rispondo, ho il telefono scarico». Da quel momento in poi, silenzio. Solo il buio e il mistero.

Un passato difficile e un futuro da ricostruire

Dopo una lunga convivenza a Torino finita a inizio anno, Emanuela era tornata a vivere con i genitori a Roma. Aveva avuto problemi di dipendenza, era stata seguita dal SerD, ma da mesi stava cercando di ripartire: un nuovo lavoro, una nuova vita. Ma quelle “amicizie negative” incontrate di recente – come le definisce la famiglia – potrebbero essere la chiave per comprendere cosa è successo nelle ultime 48 ore della sua vita. L’esame autoptico, i cui primi risultati sono stati resi noti ieri, non rivela ossa rotte, ma ancora non si sa a cosa dovuta la morte della ragazza. Decesso naturale o qualcos’altro di ben più grave?

Emanuela Ruggeri: si cerca il cellulare e chi era con lei

La Procura indaga per morte come conseguenza di altro reato. Gli inquirenti vogliono capire chi fosse con Emanuela il 14 e 15 luglio, prima che il telefono si spegnesse. Una testimone ha detto di averla vista in metro, diretta verso Montecompatri, ma non è chiaro se fosse sola. Gli esami tossicologici, ancora in corso, potrebbero stabilire se si tratta di overdose, ma l’autopsia non ha rilevato segni di violenza né ferite evidenti, anche se la decomposizione del corpo rende tutto più difficile.

Via del Mandrione

Via del Mandrione non è nuova a storie di degrado e marginalità. Il residente che ha fatto la scoperta, conferma: «Ci vivono ancora senzatetto e la zona non è del tutto sicura. Ma una ragazza come lei qui non l’avevamo mai vista». Nessuno l’ha notata, nessuno sa come ci sia arrivata. Forse, come teme la madre, qualcuno ha scelto quel posto per farla sparire.

Emanuela Ruggeri merita risposte. E ora è il momento di cercarle, una per una, senza voltarsi dall’altra parte.