Emergenza cinghiali, agricoltori della Coldiretti protestano sotto la Regione

Foto Roma Today. L’emergenza cinghiali non è più soltanto una questione legata al folklore. O se volete, alla tutela degli animali. E in qualche modo, allo scontro politico di queste settimane. Con l’accusa rivolta alla giunta Raggi, di non far abbastanza per il decoro della città. E per la salvaguardia della salute pubblica. Ma assume anche dintorni drammatici per chi lavora nei campi. E vede sempre più spesso i propri raccolti insidiati dalla presenza massiccia di questi ammali. Che ovviamente non hanno colpe. Ma che in mancanza di un serio piano di contenimento, stanno diventando una minaccia per molti agricoltori. Così ieri la Coldiretti ha organizzato una manifestazione sotto la Regione. Per chiedere di intervenire urgentemente. Catturando gli unguinati  con un uso più intensivo delle gabbie. E procedendo ad autorizzare gli operatori agricoli ad una auto selezione dei cinghiali. Ma il punto è proprio questo, perché al di la’ delle parole tecniche, la richiesta è di consentire l’abbattimento dei capi in eccesso. Mentre dall’altra parte, gli ambientalisti e gli animalisti chiedono di assicurare queste bestiole a pelo ispido a delle fattorie tematiche, o a dei parchi autorizzati. Una disputa anche culturale, ma intanto la politica non decide. E i cinghiali scorrazzano incontrastati. A Roma e nei campi che circondano l’Urbe.

Cinghiali, è finito il tempo degli scherzi, è emergenza nazionale. Domani gli agricoltori in piazza a Roma

Le proposte di Coldiretti contro l’emergenza cinghiali

“Sulle produzioni agricole la presenza degli ungulati impatta per milioni di euro. Ma noi non chiediamo i soldi alla Regione, non vogliamo che ci risarciscano i danni – ha premesso David Granieri, presidente di Coldiretti Lazio -.  Le zone parco non funzionano ma laddove i presidenti dei parchi non esercitano il controllo, com’è nel caso di RomaNatura, devono essere sostituiti con un commissario ad acta per fare ciò che occorre”. 

Ma cosa bisogna fare per contenere la diffusione di questi animali? “Vanno risparmiati i soldi per le catture. E va data la possibilità agli agricoltori che manutengono i parchi, di poter collaborare per contenere in cinghiali”. Quindi niente gabbie visto che, ad esempio a Roma, hanno permesso di catturare poche centinaia di capi.”Noi abbiamo sottoscritto un protocollo che prevede al primo punto di ricorrere alle gabbie. Ma quando non funzionano, per contenere questi animali che non sono più solo un problema di chi deve difendere i raccolti, ma diventano anche un problema di ordine pubblico, quando le gabbie non funzionano, bisogna autorizzare il selecontrollo dentro il parco”.  Così Coldiretti, ma certamente le associazioni animaliste diranno la loro. Una cosa però è certa, senza selezione e controllo, il problema dei cinghiali oltre che di salute pubblica e di sicurezza, sta diventando anche economico. E di questi tempi, scusate se è poco.
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