Emergenza freddo, la gara non parte. E le associazioni protestano

Anche quest’anno con i primi freddi è scattata l’emergenza. Perché sono sempre di più le persone che anche a causa del covid hanno perso il lavoro e il reddito. E spesso la casa, finendo in macchina o in mezzo a una strada. Un nuovo esercito di invisibili, che si aggiunge ai tanti clochard abituali. E che ha bisogno di assistenza, di un ricovero per trascorrere la notte. Di lavarsi, e spesso di cure. Il Piano elaborato da Roma Capitale per l’inverno in realtà prevedeva 500 posti in più rispetto all’anno scorso, in strutture di accoglienza attrezzate. Era stata la stessa sindaca Raggi ad annunciarlo, con un certo clamore. Sempre sulla scia del ‘non lasceremo nessuno indietro’. Ma la procedura selettiva non si è ancora conclusa, e ormai l’inverno è alle porte. Così più che all’ambizioso programma triennale, adesso bisogna pensare alle prossime settimane. Per evitare che emergenza freddo e sanitaria si vadano a sommare. Con un grave pericolo per la salute di tutti. È questo il grido di allarme lanciato da associazioni come le Acli e la Comunità di S. Egidio. Che operano da anni sul territorio a fianco dei più deboli.

Acli e S. Egidio, tra freddo e covid rischiamo di non farcela

La presidente delle Acli Roma Lidia Borzi’ e’stata chiara. E lo ha detto chiaro e forte al Comune di Roma. “Purtroppo le persone in difficoltà sono aumentate in modo considerevole”, ha dichiarato la Borzi’ con un grido d’allarme ripreso anche da Roma Today. “E il covid non ha colpito solo la salute fisica dei romani. Ma anche alcuni delicati equilibri economici. Mettendo famiglie, anziani e giovani in una situazione di improvvisa povertà. Lanciamo con urgenza un appello alle istituzioni capitoline affinché per tempo mettano in piedi un adeguato Piano di emergenza. Per accogliere in sicurezza tutti coloro che sono senza fissa dimora”. Così la presidente delle Acli, ma anche la comunità di S. Egidio si è fatta sentire. E le preoccupazioni sono sempre le stesse. Comune in ritardo, e volontariato lasciato solo e in affanno a fronteggiare il ‘generale inverno’.

Aumentate di due volte e mezzo le persone bisognose di aiuto in città

“Le persone bisognose di aiuto in città sono aumentate di due volte e mezzo”, ha spiegato il presidente della Comunità di S. Egidio Marco Impagliazzo. Durante la presentazione della nuova edizione di ‘Dove mangiare, dormire, lavarsi’. 265 pagine di indirizzi utili per chi vive per strada. Meglio conosciuta come la ‘Guida Michelin dei poveri’. “Ci preoccupa che il Comune di Roma non si sia attivato seriamente per dare risposte sul Piano freddo. Ci sono gli stessi posti del 2019”, ha denunciato Impagliazzo. “Quando non c’era l’emergenza covid. Ci appelleremo al Prefetto per fare in modo che ordini agli enti locali di reperire strutture utili. Come le vecchie caserme o gli hotel rimasti vuoti”. E sia le Acli che S.Egidio sollecitano una rete stabile di speranza tra tutte le strutture capitoline competenti.

La CISL, subito un tavolo tra Istituzioni e Prefetto

Anche la CISL è scesa in campo sui presunti ritardi del Comune di Roma nella gestione dell’emergenza freddo. Chiedendo al Prefetto di Roma Matteo Piantedosi di convocare con urgenza un tavolo tra le diverse Istituzioni interessate. Coinvolgendo anche il volontariato, le parti sociali e il Terzo settore. Affinché venga approntato al più presto un Piano di emergenza per i mesi invernali, per strutturare una risposta adeguata. Sia come capienza letti, sia come allestimento delle strutture. Nel pieno rispetto della normativa anti covid, a tutela degli ospiti e degli operatori.

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