Emilio Fede, solo 20 persone alla camera ardente: scelta di riservatezza, e ancora nessun ricordo dai Berlusconi

“Amava” Silvio Berlusconi, con cui ha lavorato per anni. Eppure, finora, nessuna parola di ricordo, né un comunicato, né un post, è arrivato da parte della famiglia Berlusconi sulla scomparsa di Emilio Fede, avvenuta ieri, 2 settembre. E oggi la camera ardente del giornalista, da qualcuno definito “di regime”. Il giornalista, per volere della sua famiglia, avrà un addio sobrio. Solo venti persone oggi potranno salutare Emilio Fede nella camera ardente allestita nella Rsa di Segrate. Sveva e Simona, le sue figlie, hanno chiuso la porta ai troppi sorrisi forzati, preferendo la riservatezza.
Camera ardente blindata
Questa mattina, la Rsa San Felice di Segrate si è trasformata in teatro raccolto per il ricordo di Emilio Fede. Solo parenti stretti, amici intimi e pochi ex colleghi potranno entrare. La porta resta sprangata per i giornalisti, per rispettare il desiderio della famiglia. Dietro la sua elegante riservatezza si nasconde un messaggio chiaro: Emilio Fede aveva chiuso i conti con il passato e non voleva più scenari troppo affollati.

“Mio papà aveva fatto pace con se stesso e con tutto quello che gli era successo”, ha spiegato Sveva Fede, entrando nella camera ardente. Simona, che vive a Roma, invece, è all’estero e non è presente.
Nessun Berlusconi ha ricordato Fede
Curioso come, dopo la morte di un volto simbolo di Mediaset, manchi qualsiasi messaggio o tributo dalla sua ex azienda. A sedici ore dalla notizia della sua scomparsa, i Berlusconi — ex editore, datore di lavoro, amico per una vita — hanno mantenuto un silenzio assoluto anche nelle edizioni del Tg4. Nessuna parola, nessun ricordo ufficiale. Quel silenzio parla della complessità di un rapporto nato dall’ambizione e costellato di tensioni professionali.
I funerali di Emilio Fede: dove e quando
Domani, giovedì 4 settembre, alle ore 16:00, nella chiesa di Segrate si terranno i funerali di Emilio Fede. Simbolicamente, lì dove Fede ha costruito buona parte della sua carriera, tra gli studi di Cologno Monzese e le sedi Mondadori, dirette “sorelle” di Telepadania. Quel terreno mediatico, che un tempo gli diede linfa e potere attraverso la rete Fininvest, oggi torna a raccontare il suo ultimo atto.