Emma Bonino si dimette dall’Ong “Fight Impunity”. “Non ci siamo mai riuniti…”. E da quella che ha fondato lei?

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“Anni fa, ho accettato la proposta di divenire membro dell’Advisory board di Fight Impunity per la qualità delle altre personalità che vi facevano parte e per le finalità dell’associazione che andavano nella stessa direzione della mia battaglia per l’affermazione della giustizia penale internazionale.” Lo afferma Emma Bonino, leader di +Europa, in una nota stampa nella quale aggiunge “non essendosi peraltro l’Advisory board mai riunito, di fronte alla situazione che abbiamo tutti appreso dalle notizie stampa, ritengo anch’io doveroso dimettermi da tale carica con effetto immediato”. Ma nel’inchiesta figura anche la Ong “No Peace Without Justice” (“Non c’è pace senza giustizia”), fondata dalla nostra Emma Bonino. Da quella non si dimette?

Dimissioni e autosospensioni da tutte le parti

L’eurodeputato socialista belga Marc Tarabella si è autosospeso oggi dal gruppo S&D. Lo si apprende da fonti del gruppo. Tarabella ha subito una perquisizione domiciliare sabato scorso nell’ambito dell’inchiesta condotta dalle autorità belghe per presunta corruzione ad opera del Qatar. Maria Arena, anche lei socialista belga, si è dimessa dalla presidenza della sottocommissione Diritti umani, carica che nella scorsa legislatura era occupata da Antonio Panzeri. L’ufficio di una assistente di Arena, che aveva lavorato per Panzeri, è stato messo sotto sigilli dalla polizia. L’eurodeputato italiano Pietro Bartolo si è dimesso da relatore ombra nella commissione Libe sulla liberalizzazione dei visti e Andrea Cozzolino, del Pd, si è dimesso da coordinatore dell’S&D per le urgenze. Entrambi hanno alle loro dipendenze assistenti parlamentari rimasti coinvolti, a vario titolo e in modi e gradi diversi, nell’inchiesta condotta dalle autorità belghe.

Sequestrati migliaia di euro e orologi di lusso

Intanto le indagini vanno avanti. Accertamenti bancari su diversi conti riconducibili all’ex europarlamentare Antonio Panzeri eseguiti dagli uomini della Guardia di finanzia di Milano in esecuzione di un ordine di investigazione europea nell’inchiesta di Bruxelles, per presunti favori a Qatar e Marocco. E’ quanto emerge da fonti investigative. Il decreto di perquisizione firmato dal procuratore aggiunto di Milano Fabio De Pasquale, a capo del dipartimento Affari internazionali, riguarda in particolare l’abitazione della famiglia Panzeri a Calusco D’Adda, un ufficio a Milano e l’abitazione milanese dell’arrestato Francesco Giorgi, ex collaboratore dell’ex europarlamentare dem Panzeri. Sequestrati 17mila euro nell’abitazione in provincia di Bergamo, ma anche (non si sa a chi) degli orologi di lusso, computer e documenti.

(Foto: Il Tempo)