Ennesima giornata di ordinaria follia nel carcere minorile di Casal del Marmo a Roma

carcere di rebibbia secondino (2)

Sembra davvero non esserci pace per il carcere minorile di Casal del Marmo, a Roma, da giorni al centro delle cronache per gravi fatti di cronaca. La denuncia è del Sindacato autonomo Polizia penitenziaria Sappe, che per voce del segretario generale Donato Capece, dà notizia dell’ultimo grave episodio accaduto domenica. “E’ stata davvero una giornata di ordinaria follia nel carcere di Casal del Marmo. Nel pomeriggio è infatti scoppiata una rissa tra detenuti, che ha visto contrapposti da un lato dei minorenni e dall’altra dei giovani adulti, dai 18 ai 25 anni. Questi possono stare negli Ipm in base a una scellerata legge firmata dall’ex ministro della Giustizia Andrea Orlando. Sembra che le cause delle risse siano legate a una sorta di spedizione punitiva nei confronti di detenuti che hanno commesso reati di violenza sessuale.

Nel carcere la solita carenza di personale

Solo grazie al pronto intervento del personale di Polizia penitenziaria, tra i quali agenti richiamati straordinariamente in servizio, si è riusciti a entrare all’interno del Reparto e mettere in sicurezza il carcere”, spiega. E ricorda che un agente è stato ferito dal lancio di un estintore. “Il carcere minorile di Roma è nel caos – sottolinea Capece – sembra una polveriera pronta a esplodere. Gli eventi critici accadono con cadenza giornaliera, i detenuti hanno preso il sopravvento e consistente è la carenza di organico. Considerato che Comandante, ispettori, sovrintendenti, personale negli uffici e Agenti donne, le unità di Polizia penitenziaria che prestano servizio operativo sono solamente 22 per le 24 ore (senza tenere conto di ferie e permessi) mentre i detenuti oggi presenti sono 47”.

La sciagurata legge del ministro Orlando

Il leader del Sappe torna a denunciare come “sia stato un grave errore di una politica miope l’innalzamento dell’età dei presenti nelle carceri minorili. Oggi, infatti, possono starvi anche donne e uomini di 25 anni. E, come si è verificato oggi, questi maggiorenni si comportano con il personale di Polizia e con alcuni minorenni ristretti con prepotenza e arroganza. Caratterizzando negativamente la quotidianità penitenziaria. E la loro ascendenza criminale condiziona tanti giovani, che li vedono quasi come dei miti. Chiedo al ministro della Giustizia Carlo Nordio di rivedere questa legge e modificarla nel senso che i maggiorenni devono scontare la pena nelle carceri per adulti, e non per minorenni”.