Letta, vai a casa di Pamela. E scopri che vuol dire accogliere tutti

Letta Pamela

Enrico Letta magari non poteva immaginare di dover subire una lezione, meritata, dalla famiglia di Pamela Mastropietro. Ma anche lui deve stare attento alle sfide che lancia, perché non tutti sono disposti a subire le smargiassate del segretario del Pd.

Quel suo “campagna elettorale per le case” non sempre funziona e in alcuni casi può indispettire chi si trova ad ascoltarlo. A partire da chi ha vissuto vicende davvero drammatiche, svicolate nell’indifferenza della politica. Lo zio di Pamela, l’avv. Valerio Verni – legale della famiglia della ragazza massacrata brutalmente a Macerata – non ha gradito e ha mandato a dire a Letta e a quelli del Pd, provateci a venire.

Letta, vai a casa di Pamela

Anzi, gli ha detto vieni a vedere le condizioni in cui fu ridotta quella povera giovane. “La aspettiamo in casa di Pamela per parlare di clandestini, spaccio e mafia nigeriana e per farle vedere le foto del corpo martoriato”.

“Noi la invitiamo a Roma, a casa nostra, dove viveva Pamela Mastropietro, studentessa romana uccisa, depezzata, disarticolata e abbandonata in due trolley da un immigrato irregolare”.

Quella furia omicida

Colpiscono davvero le parole dell’avvocato Verni: “Pamela è stata barbaramente trucidata dal nigeriano Innocent Oseghale, condannato, per questo, in via definitiva. Dunque – insiste Verni – la aspettiamo a casa nostra per parlare di quell’uomo venuto clandestinamente in Italia qualche anno prima, chiedendo la protezione internazionale, quest’ultima rifiutata, vista la mendacità del suo racconto. Non vediamo l’ora di parlarne con lei – continua Verni – di sentire cosa ne pensa di questa persona che doveva essere rimpatriata.  E che, al contrario, a metà gennaio proprio del 2018, veniva presentato in una parrocchia di Macerata come simbolo di un fenomeno, quello dell’immigrazione, cui si doveva guardare con benevolenza ed accoglienza. Approccio ideologico giusto, ma che non dovrebbe trascendere nell’ipocrisia.

Parole amare da parte di una famiglia che è stata distrutta dalla furia omicida che nessuno ha saputo fermare. Noi, caro Letta, Pamela non la dimentichiamo. Questa politica, a partire da quella più a sinistra sì. Ma non solo. E quella battaglia continua.