Le donne usate da Enrico Letta per una pagliacciata correntizia

Enrico Letta

Tutta qui la novità del Pd di Enrico Letta?

Nelle patetiche lettere, note, dichiarazioni di Marianna Madia e Debora Serracchiani?

Enrico Letta vive sulla Luna

Sembra davvero di vivere sulla Luna. La pandemia; l’esasperazione degli italiani; le minacce di lockdown; i sostegni da mettere in moto in maniera più corposa. E loro niente.

Dobbiamo assistere al guaio combinato da Enrico Letta per disfarsi di Andrea Marcucci, capogruppo al Senato del Pd, defenestrato nel nome della questione femminile.

È un po’ come quando si devono inventare i famosi criteri per far fuori chi non ti garba. Usano le donne e la parità di genere non per convinzione ma per convenienza.

Perché Letta, di fronte alla domanda di sostituire Nicola Zingaretti, non ha risposto dicendo “mettiamoci una donna”?

E perché ancora oggi nessuno spiega il motivo per cui i ministri del Pd sono rigorosamente uomini e rigorosamente capicorrente? Oppure, perché nessuno dice ad Andrea Orlando o a Dario Franceschini o a Lorenzo Guerini che almeno uno di loro lasci il ministero ad una “compagna”?

La novità di Letta non c’è, perché siamo nella consueta ipocrisia di una sinistra che sventola una bandiera per motivi di cassetta interna e poi lascia tutto come prima.

Prevalgono le correnti

Perché alla fine – per i capigruppo parlamentari – prevalgono le correnti, anche se al femminile: quella di Marcucci mette una di Marcucci al Senato e la Madia svela le manovre degli apparati per il gruppo a Montecitorio.

E da una settimana stiamo a leggere paginate sui giornaloni. Al punto che siamo costretti pure noi ad abusare della pazienza degli affezionati sostenitori di questo nostro blog. Però qualcuno dovrà mandare Enrico Letta al diavolo…

Non ha alcuna nobiltà la guerra d’apparato tra nominati, neanche se sono di genere femminile. È solo una pagliacciata, una recita per far parlare di sé. Almeno la Madia li ha svergognati.