Enrico Letta non si tocca. E quando ci ricapita un Pd così?

Enrico Letta

Non toglieteci Enrico Letta dalla circolazione. Al centrodestra serve come il pane un segretario del Pd così fatto. Perché un’occasione del genere non capiterà mai più.

Ora se è vero che da questa parte del campo i dolori non mancano per via di una competizione serrata per la leadership, a sinistra si registrano solo sbadigli.

Enrico Letta serve al centrodestra

Archiviato Nicola Zingaretti – e ancora non si capisce perché si sia dimesso più di quattro mesi orsono – chi sperava nel nuovo corso si lecca le ferite. Perché non ci sono novità.

Il filo conduttore sembra determinato da due sole priorità nella politica del Nazareno. L’anti Salvinismo – ma senza rispondere alla domanda su perché ci stanno al governo assieme – e l’opera servizievole con cui accarezzano ogni giorno i Cinque stelle. La vocazione maggioritaria che fece ingresso nella politica italiana col Pd veltroniano è roba del passato. Non ce lo togliete.

Un giorno le tasse. Quello successivo la legge Zan. 24 ore dopo – anzi prima – lo ius soli. Sembra quasi farlo apposta Enrico Letta ad intralciare il cammino del governo Draghi.

Anziché incoraggiarne gli sforzi sul contrasto alla pandemia e ricostruzione, il segretario del Pd predilige il gioco della bandierina di parte con temi assolutamente divisivi. Che non depone affatto per la stabilità di governo. E nemmeno per il Pd, stando ai sondaggi.

E al Nazareno si fanno tante domande

Al Nazareno ci si chiede dove porterà tutto questo col semestre bianco e con le ormai prossime elezioni per il nuovo presidente della Repubblica. Di fronte a quell’appuntamento che regolerà i prossimi sette anni del Paese, persino le amministrative passeranno in secondo ordine, se non per festeggiare o piangere per 24 ore. Non toccheranno palla.

Insomma, non ne indovina una Enrico Letta. Inchiodato ad alleanze senza capo né cosa, è costretto per sopravvivere a mendicare a Matteo Renzi un seggio alla Camera nel collegio di Siena. Gli dovrà dire pure grazie per non essersi messo di traverso. Forse era decisamente meglio la vita parigina.