Enzo Jannacci – Vengo anch’io, il documentario che racconta un genio libero e fuori da ogni schema

Enzo Jannacci

Un viaggio profondo e appassionato nella vita e nell’opera di Enzo Jannacci, artista irripetibile e inclassificabile, capace di attraversare musica, teatro, cinema e comicità con uno stile unico e inconfondibile. “Enzo Jannacci – Vengo anch’io”, diretto da Giorgio Verdelli, arriva in prima visione televisiva su Rai 3 venerdì 2 gennaio alle 21.20, proponendo al pubblico un ritratto autentico, ironico e profondamente umano di uno dei protagonisti più sorprendenti dello spettacolo italiano.

Un racconto corale che attraversa linguaggi artistici e generazioni

Il documentario costruisce un mosaico ricco e stratificato, capace di restituire la molteplicità di Jannacci senza ingabbiarlo in definizioni rigide. Musicista raffinato, cantautore visionario, cabarettista surreale, sceneggiatore e attore: ogni anima dell’artista emerge attraverso testimonianze dirette, immagini d’archivio e racconti personali che ne illuminano il carattere geniale, imprevedibile e profondamente fuori dagli schemi. Il risultato è un affresco vivo, che mette in luce non solo il talento, ma anche l’ironia spiazzante e la sensibilità malinconica che hanno reso Jannacci una figura senza tempo.

Dalle parole degli amici artisti ai ricordi condivisi

A raccontare Enzo Jannacci sono voci autorevoli e trasversali del panorama culturale italiano, appartenenti a generazioni e mondi artistici differenti. Intervengono Diego Abatantuono, J-Ax, Cochi e Renato, Vasco Rossi, Giorgio Gaber, Paolo Conte, Ligabue, Nino Frassica, Francesco Gabbani e molti altri protagonisti dello spettacolo italiano. Ognuno aggiunge un tassello personale, contribuendo a restituire l’immagine di un artista capace di influenzare linguaggi, stili e sensibilità diverse, lasciando un segno profondo nella cultura popolare e d’autore.

“Enzo Jannacci – Vengo anch’io” non è soltanto un documentario celebrativo, ma un’opera che invita a riscoprire la libertà creativa, l’intelligenza ironica e lo sguardo laterale di un uomo che ha saputo raccontare l’Italia con delicatezza, sarcasmo e poesia.