Esplode il pianeta-carceri: risse, aggressioni, vandalismi. Cosa aspetta Nordio a intervenire?

Prosegue la spirale di violenza nelle carceri italiane da Nord a Sud. Gli ultimi gravi episodi sono accaduti nella Casa di reclusione di Spoleto, come riferisce il sindacato Sappe. “Un detenuto appartenente al circuito di media sicurezza ha improvvisamente aggredito un assistente capo della Polizia penitenziaria e successivamente il collega intervenuto. Lo spiega il segretario nazionale per l’Umbria Fabrizio Bonino. Nella difficile fase di contenimento, anche per la prestanza fisica del detenuto, i due assistenti Capo hanno riportato contusioni per di 14 giorni di prognosi. Ma è soltanto grazie all’intervento della sorveglianza che le conseguenze non siano state peggiori. Nel pomeriggio lo stesso detenuto ha aggredito l’Ispettore di sorveglianza. Non siamo carne da macello e non si può più tollerare tutta questa impunità di cui godono i detenuti violenti”.
Il Sappe: basta, non siamo carne da macello
“Stiamo assistendo giorno dopo giorno all’ inesorabile sfascio di un istituto che soltanto fino a qualche anno fa era un’eccellenza nel panorama nazionale. Ora, vittima di scelte politiche e amministrative scellerate è a un passo dal collasso – denuncia Bonino -. Si pensi che delle 388 unità di personale previste fino al 2013 oggi in servizio ne restano circa 240. I carichi di lavoro sono ormai insostenibili ed in molti casi non si riesce neanche a fruire delle ferie arretrate di due anni. A tutto ciò si aggiunga un atteggiamento incomprensibilmente ostile di chi, nonostante precise disposizioni dipartimentali ostacola, ritarda o non procede al trasferimento dei detenuti che si rendono responsabili di fatti così gravi. È ora quantomai urgente un’integrazione di personale di almeno 50 unità necessarie per la sopravvivenza”.

Situazione gravissima anche nel carcere di Taranto
“Nel carcere di Taranto, il più affollato della nazione, continuano i ritrovamenti di telefonini e le risse tra detenuti, mentre il ministro, il Dap, la Procura ed il Prefetto tacciono. In data di ieri sei telefonini e cavetti di ricarica, ben occultati, sono stati ritrovati nei locali docce nel reparto in cui sono ristretti i detenuti ad alta sicurezza, grazie alla sagacia ed alla professionalità dei poliziotti penitenziari”. Così Federico Pilagatti, segretario nazionale del Sappe, il sindacato autonomo di polizia penitenziaria. I poliziotti “sono costretti a lavorare in gravissima carenza organica, non lesinano impegno e attaccamento al loro lavoro, nonostante siano stati lasciati soli e senza alcuna sicurezza nei reparti detentivi in balia dei detenuti più violenti. Sempre nel pomeriggio dello stesso giorno, altro gravissimo evento critico scongiurato”, riferisce.
Reintegrare quanto prima gli organici nelle carceri
“Infatti grazie all’intervento dei poliziotti che con grande coraggio e a rischio della loro incolumità si è riusciti a sedare una rissa tra detenuti tarantini che doveva essere una resa dei conti definitiva. Fortunatamente l’evento critico che poteva sfociare in tragedia, si è risolta con alcuni feriti medicati nella locale infermeria anche se la situazione si è fatta molto tesa all’interno del carcere tarantino”. Purtroppo questi bollettini, quasi giornalieri, “non sono altro che la sommatoria della grave situazione presente nel carcere di Taranto a seguito del sempre più grave sovraffollamento di detenuti, oramai abbiamo superato quota 800, a fronte di un organico di meno di 300 poliziotti”.
Violenze anche ad Alba. Nordio intervenga subito
Giorni di tensione anche alla Casa di Lavoro di Alba, nel cuneese. Aalcuni internati hanno provocato una mini rivolta e 5 agenti, tra quelli intervenuti per sedarla, sono dovuti ricorrere alle cure mediche. Mentre ieri sempre alcuni internati hanno prima distrutto tutte le telecamere di sorveglianza, spaccando anche i motori dell’automazione dei cancelli e poi aggredito il comandante del reparto del carcere albese che è stata scaraventata a terra. A denunciare gli episodi i sindacati di categoria della polizia penitenziaria, Sinappe, Osapp, Uil Pp, Fns Cisl e Fp Cgil che, in una nota, chiedono “un intervento immediato della politica, del ministro Nordio e del sottosegretario Delmastro, affinché si occupino di tutte le carceri italiani per risolvere i problemi che da anni denunciamo e che rimangano irrisolti”.