Esplosione in via dei Gordiani, dettaglio decisivo per le indagini

Emerge un’importante dettaglio sull’esplosione del distributore di benzina e GPL in via dei Gordiani a Roma, in particolare un frame catturato dalle telecamere. Le indagini per ricostruire quanto accaduto prima delle 8.30, ora dello scoppio, continuano e sarebbe proprio la visione delle immagini della videosorveglianza a rivelare un importante dettaglio che permetterebbe di chiarire la causa e la dinamica che ha portato all’esplosione che ha ferito 45 persone, tra cui, i più gravi, due agenti di polizia.
Le telecamere presenti in zona hanno inquadrato la scena che potrebbe aggiungere un dettaglio decisivo nella ricostruzione fatta finora.
È accertata la fuga veloce del combustibile che ha creato una vera e propria pozza che con il calore si è incendiata. Così si è innescato l’incendio e la prima esplosione che ha coinvolto tutta l’area provocando successivamente una seconda terribile esplosione che si è propagata per metri.
Uno dei feriti, un giovane poliziotto, è stato sbalzato per 20 metri a causa dello scoppio riportando diverse contusioni.

Un dettaglio decisivo
Ma è rimasta l’incognita: cosa ha provocato la fuoriuscita del GPL?
Secondo gli ultimi dettagli, sarebbe “saltata” la valvola dell’autocisterna durante le operazioni di rifornimento, quindi la perdita del gas che ha “stagnato” e si è incendiato.
È ora fondamentale capire perché quella valvola non era correttamente sigillata.
Al momento non ci sono persone iscritte nel registro degli indagati. Prima sarà fondamentale definire se dietro questo episodio ci sia la responsabilità di qualcuno e se questo disastroso incidente si poteva evitare.
Indaga la Procura
Data l’entità dei danni, tra persone ustionate, vetri delle auto in frantumi, palazzi danneggiati e il circolo sportivo Villa De Sanctis, quel giorno pieno di bambini, distrutto (Fortunatamente, la mattina del 4 luglio, i collaboratori del centro hanno subito fiutato il pericolo ed hanno allontanato i bambini, ndr) la Procura indaga per disastro e lesioni colpose.
Le diossine nell’aria
Anche perché il danno non è solo materiale, ma anche ambientale. ARPA Lazio è intervenuta immediatamente con un sopralluogo e l’installazione di un campionatore per il controllo della qualità dell’aria. I tecnici hanno attivato il protocollo previsto in caso di eventi di questo tipo: cercare la presenza nell’aria di sostanze pericolose come diossine, IPA (idrocarburi policiclici aromatici) e PCB (policlorobifenili). Il primo campione, raccolto tra il 4 e il 5 luglio, ha già fornito un dato rilevante: la concentrazione di diossine-TEQ è risultata pari a 1 pg/m³.