Eugenio Scalfari è morto. Ma l’annuncio del Corriere viene subito rimosso, era un ‘coccodrillo’ lanciato per sbaglio

“Con la morte di Eugenio Scalfari, scomparso all’età di 98 anni, il giornalismo italiano perde una delle sue figure di maggior rilievo in assoluto”. Questo quanto apparso per pochi minuti, sul sito Instagram ufficiale del Corriere della Sera. Che rimandava a un pezzo di Antonio Carioti. Ma in realtà, il fondatore di Repubblica è vivo e vegeto. Anche se non gode di ottima salute. E appena si sono accorti del clamoroso errore, i responsabili web del Corriere hanno rimosso il pezzo. Ma ormai il danno era fatto. Perché la rete non perdona. E sono fioccati i commenti, tra l’incredulo e l’adirato. Come si può cadere in un errore simile? In realtà, non è difficile immaginare cosa sia successo. Sono pezzi preparati prima, che in gergo si chiamano ‘coccodrilli’. E che si fanno per persone famose, molto anziane o malate. Perché, anche se è brutto dirlo, l’informazione ha le sue regole. Chi arriva primo ha vinto. E se l’articolo è pronto, quando avviene l’irreparabile basta un clic per andare in rete. E per bruciare tutti con la notizia. A patto però, che il tasto non venga pigiato per sbaglio. Altrimenti si rischiano figuracce colossali. E i legittimi scongiuri da parte di Eugenio Scalfari. Dato per spacciato troppo in fretta.

https://twitter.com/anna_bolena_/status/1544437443771998214?s=24&t=Oe33ARDhomGemfdfjhvzGQ

Il pezzo sulla morte di Scalfari subito rimosso. Data e giorni erano in bianco

Il pezzo sulla morte di Eugenio Scalfari è stato rimosso quasi subito. Ma un po’ in rete c’è stato. Abbastanza, per capire che era pre confezionato. Con delle crocette al posto della data. E una opzione IERI/OGGI da sciogliere quando l’evento si fosse davvero verificato. Può scandalizzare chi non è addetto ai lavori, ma nelle redazioni di articoli così ce ne sono a decine. Solo che in genere, escono quando qualche personaggio famoso muore davvero. Anche se superstizione vuole, che chi ti dà per morto ti allunga la vita. Lo auguriamo a Eugenio Scalfari. Che avrà toccato ferro. E magari pensato a un celebre ritornello di una famosa canzone di Vasco Rossi. ‘Eh già, sono ancora qua’!

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