Europee, neanche Montalbano salva Zingaretti: il flop delle sue preferenze scuote il Pd
Fra i big del Pd il grande flop è arrivato dall’ex segretario del Pd, Nicola Zingaretti. Puntava a superare le 200 mila preferenze, si è fermato a poco più di 123 mila.
Flop di preferenze
Briciole, in confronto agli altri ex sindaci e amministratori. Tanto più se si considera che l’ex Presidente della Regione Lazio ed ex segretario nazionale dem è stato spinto in ogni modo dal Pd nazionale e romano, “sponsorizzato” dalla Segretaria Schlein (con la quale, unico tra i capicorrente, aveva costruito anche un ticket elettorale), supportato dal sindaco Gualtieri, addirittura benedetto dal Commissario Ue Paolo Gentiloni.
Non lo salva neanche Montalbano
Come rinforzo, alla fine della campagna elettorale, Zingaretti aveva calato il suo asso di briscola casalingo, portandosi dietro, nell’ultimo comizio, anche il fratello Luca, cioè il Commissario Montalbano (“era mejo se te portavi tu’ cognata Luisa Ranieri” ha gridato qualche militante ruspante).
Magro raccolto
Niente, nonostante la parata di grandi sponsor, Zingaretti ha portato a casa un magro raccolto. Impietoso il raffronto con gli altri: Bonaccini (389 mila preferenze), Decaro (496 mila), Lucia Annunziata (241mila), Cecilia Strada (283mila). Addirittura anche Giorgio Gori, con 210 mila preferenze e l’ex sindaco di Villaricca (Na), Raffaello Topo, detto Lello (127 mila preferenze), di certo non due pesi massimi del Pd, lo hanno superato.
I mal di pancia nel Pd
“Una disfatta”, “che figura”, “vediamo adesso a chi darà la colpa” si commentava ieri nelle chat PD. Ma ora che farà Zingaretti a Bruxelles? Svanito, per mancanza di voti, il proposito di fare il capogruppo dei Socialisti europei (se la giocheranno Decaro e Bonaccini), Zinga non ha chance neanche di fare il capodelegazione del Pd all’europarlamento: lì andrà una donna e la favorita è l’uscente Camilla Laureti, fedelissima di Elly della prima ora. Svanisce pure il sogno, sussurrato a troppe orecchie per rimanere un segreto nella Roma che tutto sente e tutto riferisce, di insidiare fra qualche tempo Gualtieri in Campidoglio. Gli resta la prospettiva più modesta di una vita da peone tra i vicoli di Bruxelles, fra feste di expats, aperitivi e cene a base moules-frites. Ma quello non è il fratello del Commissario Montalbano?