Ex Poligrafico, l’Enel pronta a rilevarne metà. Ma sui lavori è polemica

L’Enel sarebbe pronta a trasferire parte dei suoi uffici all’interno del palazzo liberty di Piazza Verdi che ospitava l’ex Poligrafico dello Stato. L’accordo definito con Cassa Deposti e prestiti proprietaria dell’immobile prevede il pagamento di un canone annuo di 10 milioni di euro, per circa la metà degli spazi disponibili. Una boccata d’ossigeno dopo la grande fuga dei cinesi, che prima della pandemia qui volevano realizzare una mega hotel di lusso a 5 stelle. Ma che adesso ovviamente hanno cambiato idea. Rinunciando all’affare. Il problema però è che i lavori in corso sul palazzo non sembrano piacere a nessuno. A cominciare da Italia Nostra, che ha scritto al Ministro Franceschini. Per finire con il comitato Piazza Verdi bene comune. Oggetto delle proteste, i due piani sopraelevati e l’uso di acciaio e altri materiali moderni. Che andrebbero a deturpare la facciata liberty del famoso edificio costruito tra il 1914 e il 1930. E a cambiare drasticamente il layout di tutta la piazza.

Tutti d’accordo, il palazzo liberty dell’ex Poligrafico va tutelato

Il trasferimento degli uffici dell’Enel nel palazzo liberty dell’ex Poligrafico dello Stato potrà risolvere un problema economico. Ma non dovrà intaccare lo spirito di questo splendido edificio. Ne’ violentare il layout di piazza Verdi. Mentre le sopraelevazioni che si vedono distintamente rispetto alla sagoma originaria del palazzo sembrano andare nella direzione opposta. Questa la denuncia dell’associazione Italia Nostra, che ha voluto esprimere la sua opinione in un preciso comunicato stampa. “La violenza degli interventi esterni e ci risulterebbe anche interni, con piani aggiuntivi, torri, sopraelevazioni e lo stravolgimento degli spazi, non possono essere ignorati. Il Ministro della Cultura non può assistere passivo a questo intervento così violento. Probabilmente autorizzato ma fortemente inopportuno per l’integrità del valore architettonico del Poligrafico dello Stato”. Cosi Italia Nostra, che chiede lo stop del cantiere sullo “storico palazzo vincolato”. “Lo skyline di Roma non può e non deve essere modificato”  – si legge ancora nel comunicato. E con esso anche “profilo e sagoma” dell’immobile che “verrebbero stravolti da aggiunte di discutibili volumi”. 

Sulla stessa linea l’associazione di residenti Piazza Verdi bene comune, che se possibile ha anche rincarato la dose. Lanciando una petizione contro i lavori di ristrutturazione del palazzo. Un edificio, considerato tra le massime espressioni dell’arte Liberty a Roma, “brutalmente deturpato da una gigantesca sopraelevazione. Che ne modificherebbe in maniera sostanziale l’aspetto estetico originale”. Residenti preoccupati anche per l’impatto che i lavoratori di Enel trasferiti nell’ex Zecca possono provocare alla mobilità del quadrante Pinciano-Parioli-Trieste. Come pure sui posti auto “nella zona già al collasso”. La richiesta al Comune è chiara: “Fermiamo insieme questo scempio, difendiamo – scrivono – Piazza Verdi”.

https://www.romatoday.it/zone/parioli/ex-zecca-sul-palazzo-del-900-spuntano-due-piani-in-piu-protestano-i-cittadini.html