Alzo la mano e chiedo: perché no Rampelli sindaco di Roma?

Fabio Rampelli

Stavolta voglio parlare di Fabio Rampelli. Da elettore del centrodestra a riposo politico forzato. Da cittadino romano che vorrebbe veder ricostruita questa città. Troppi pasticci, troppi errori, troppa inesperienza, sindaco Raggi.

E non ho dubbi che il centrodestra debba restare unito. Sia che scelga l’ottimo Guido Bertolaso; oppure il funambolico Vittorio Sgarbi; o la bravissima consigliera regionale Chiara Colosimo, che se prende uno di petto non lo molla più; voterei centrodestra anche se scegliesse pure Andrea Bernaudo, liberale amico mio e di pochissimi altri (ahimè troppo pochi).

Ma mi chiedo perché Fabio Rampelli non possa essere della corsa. Proprio perché l’autolesionismo non può più essere di casa a destra, la domanda che pongo è:perché no? Sapendo che lui sarebbe il primo a non correre se “non gradito” perché Roma è più importante delle ambizioni personali di ciascuno.

Vediamo i “difetti”. Ha un caratteraccio. Ma lo si dice di chi ha personalità, non ha caratteraccio chi non ha carattere.

È divisivo. È la stessa obiezione che tentarono di mettere addosso a me quando vinsi le elezioni regionali. Che persi cinque anni dopo quando divisivo non lo parevo più…

È troppo “marcato” politicamente. E qui la questione si fa interessante. Che cosa vuol dire essere “marcato”? Troppo di destra? Ora, a parte il fatto che è molto più aperto di tanti liberali per moda al punto che ogni tanto ci troviamo a battibeccare, che cosa vuol dire un’obiezione del genere? Io resto convinto che se il centrodestra indica un candidato, vince anche al ballottaggio per la propria capacità di mobilitazione, pure in presenza di una sciagurata alleanza Pd Cinquestelle che farebbe scappare gli elettori disgustati.

Ma qualcuno è forse convinto che andrà a votare l’80-90 per cento dell’elettorato? Bisogna attrezzarsi invece a portare ai seggi il popolo del centrodestra, senza illudersi di rincorrere gli elettori altrui. Bastano quelli che abbiamo noi.

E poi, che cosa si potrebbe contestare ad un candidato come Rampelli? Trovatelo chi – colpevole o innocente – in tanti anni di politica non si sia sporcato nel fango della palude. Da questo punto di vista in Procura nessuno ha mai parlato di lui in termini negativi. E questo dovrebbe essere il principale merito che ognuno dovrebbe rivendicare. In più, tutti sanno che sarebbe un ottimo amministratore.

Poi, ripeto, va bene chiunque sarà scelto. Ma prima di dire di no, pensateci. La mio opinione la scrivo qui perché nessuno dei leader me l’ha chiesta. Il che un po’ mi dispiace, ma è il segno della nuova politica chiusa al proprio interno.

Saluti capitolini a tutti (se dico romani Fiano mi denuncia). E fatemi sapere perché no.