Faith e Divine, i due piccoli angeli uccisi dalla madre a Rebibbia aspettano giustizia

Faith e Divine. Due povere creature volate giù dalla tromba delle scale del carcere di Rebibbia, due anni fa. Spinte dalla mano di chi le aveva messe al mondo. E ora ad essere indagata è l’allora psichiatra della ASL in servizio all’Istituto penitenziario romano. “I miei bambini ora sono liberi. Soffrivano troppo qui”. Aveva appena gettato i due figlioletti nel vuoto quando Alice Sebesta detenuta proprio a Rebibbia pronunciò queste parole. La femminuccia morì sul colpo. Il maschietto pochi giorni dopo al Bambino Gesù. Era il 18 settembre 2018. La donna, 33 anni tedesca, era stata arrestata venti giorni prima perché nella sua auto erano stati trovati dieci chili di marijuana.

La Sebesta fu poi riconosciuta incapace di intendere e di volere. Così fu archiviata l’accusa di duplice omicidio per l’uccisione dei figli. E venne anche ritenuta non imputabile per la detenzione della droga.

Nessun colpevole per i piccoli angeli Faith e Divine gettati dalle scale di Rebibbia dalla madre. Ora potrebbe finire nei guai la psichiatra 

Il giudice dispose il trasferimento di Alice Sebesta in una Rems. Ovvero una residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza per gli autori di reati con disturbi mentali. Il tutto per un periodo di 15 anni. Ma ora a finire nei guai per quel crimine è la psichiatra della Asl, che prestava servizio a Rebibbia all’epoca dei fatti. Alla dottoressa viene infatti contestato il reato di “omicidio colposo”. Per ben tre volte infatti  nonostante i ripetuti solleciti della direzione del carcere, non si sarebbe recata a visitare la detenuta. Negligenza o sottovalutazione del problema, è quanto intende appurare la Procura. Dal momento che fin dal suo ingresso in carcere la detenuta tedesca manifestò evidenti segni di squilibrio mentale. Verso i propri figli, Faith di 9 mesi e Divine di 19. Ma anche verso i figli delle detenute con le quali divideva la cella.

La Sebesta lasciava senza cibo i suoi figli e toglieva i giochi agli altri bambini. Perché nessuno se ne è accorto?

Lasciava i suoi piccoli senza mangiare. Toglieva i giochi agli altri bambini delle detenute di Rebibbia. E quella porta che urtò violentemente sulla testa del proprio figlio suscita altri dubbi. Forse si trattò di un caso. Forse no. Episodi inquietanti che psicologi, educatori, agenti e anche le altre detenute segnalarono ripetutamente. Ma la psichiatra non fece mai quella visita. E nelle scorse settimane è stata chiamata a risponderne in Procura, che però non ha ritenuto valide le motivazioni fornite. La sua condotta omissiva infatti, secondo quanto si legge negli atti a suo carico, avrebbe causato l’uccisione da parte di Alice Sebesta dei suoi due figli.

Il prossimo passo della Pm Eleonora Fini sarà la chiusura delle indagini. Le due piccole vittime innocenti “saranno in Paradiso”, come dichiarò in evidente stato confusionale la mamma agli inquirenti subito dopo il duplice omicidio. Per la psichiatra “distratta”, che ora rischia il processo, potrebbero spalancarsi invece quelle dell’Inferno.

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