Fallimento teatro Eliseo, Luca Barbareschi prosciolto: “Esiste una giustizia”

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L’attore e regista Luca Barbareschi è stato prosciolto dal gup del tribunale di Roma dalle accuse in relazione alla legge fallimentare in relazione alla gestione del teatro Eliseo. La Procura ne aveva chiesto il rinvio a giudizio. Il legale di Barbareschi, l’avvocato Paola Balducci, ha dichiarato: “Il giudice ha accolto le nostre impostazioni. Sono fatti e documenti inequivocabili quelli che abbiamo portato a conoscenza del giudice ed hanno portato a questa decisione favorevole”.

In particolare, Barbareschi è stato prosciolto con la formula “perché il fatto non sussiste” dall’accusa di essersi appropriato di sipari, condizionatori, moquette, poltrone e altri materiali del Teatro Eliseo di Roma per un valore di circa 813 mila euro appartenenti alla precedente gestione del teatro. L’attore era stato indagato per violazione della legge fallimentare nell’ambito dell’indagine sul fallimento di due società che avevano il controllo del teatro di via Nazionale, prima dell’arrivo di Barbareschi.

“Il meccanismo delle sovvenzioni pubbliche va rivisto”

“Esiste una giustizia, una verità – ha commentato Barbareschi difeso dall’avvocato Paola Balducci – Questa decisione conferma che all’Eliseo siamo persone per bene e spero che questa sentenza stimoli anche il ministro Franceschini a rivedere il meccanismo delle sovvenzioni pubbliche, in quanto l’Eliseo percepisce un decimo di quello che prendono gli altri”.

Barbareschi e la finanziaria 2017

Circa un anno fa l’attore è stato rinviato a giudizio insieme con l’ex ragioniere generale dello Stato Andrea Monorchio: entrambi sono accusati di traffico di influenze illecite dalla Procura di Roma nell’ambito dell’inchiesta sui fondi al teatro Eliseo, di cui Barbareschi è direttore artistico. Secondo l’accusa, si sarebbe mosso per far inserire nella finanziaria del 2017 quattro milioni di euro a favore del teatro diretto dall’attore. In cambio della sua attività di lobbing, Luigi Tivelli, secondo il pm Antonio Clemente, avrebbe ottenuto la promessa di ricevere 70mila euro. Ma sulla questione Barbareschi si era difeso: «Mi sono semplicemente affidato a un lobbista per sollecitare il Parlamento a fare una legge sulla cultura».