Falsi vaccini: con Pippo Franco rischiano il processo anche il figlio e il medico della Raggi

Pippo Franco

Il popolare attore Pippo Franco, 81 anni, rischia di andare processo con l’accusa di aver presentato un falso certificato di vaccinazione Covid per ottenere il green pass. La Procura di Roma ha infatti chiuso l’inchiesta nei confronti del comico del Bagaglino.  Il reato contestato: falso in atto pubblico.

Con Pippo Franco rischiano di andare a processo altre 27 persone. Secondo l’accusa, al centro dell’inchiesta c’è il medico Natale Cirino Aveni, che ha attestato la vaccinazione nonostante non fosse mai stata fatta.

In cima alla lista di chi avrebbe ottenuto il green pass senza essersi vaccinato compaiono anche Maria Piera Bassino, moglie del comico e il figlio Gabriele Pippo, che nel 2019 è stato uno dei concorrenti di «Temptation Island». Nella lista figura il medico Antonio De Luca, che in passato ha avuto in cura Virginia Raggi, Vittorio Sgarbi e Valeria Marini.

Tra chi rischia il processo anche l’attore Pierluigi Concilietti, che ha avuto un ruolo anche nel film Benedetta follia di Carlo Verdone.

In un secondo filone dieci persone sono indagate perché avrebbero ottenuto anche falsi contrassegni per disabili così da ottenere il permesso Ztl per passare in centro senza prendere multe. Nel primo filone d’indagine, quello sui green pass, gli indagati sono accusati di falso, mentre nel secondo rischiano la richiesta di rinvio a giudizio per truffa ai danni dello Stato.

Ecco come Pippo Franco ha ottenuto il green pass

Ecco come, come ricostruisce il Corriere della Sera, Pippo Franco avrebbe ottenuto il green pass: fra il 29 luglio e il 19 agosto 2021, Cirino Aveni – difeso dall’avvocato Antonio De Simone – avrebbe attestato falsamente di aver vaccinato l’attore, la moglie e il figlio. Poi avrebbe inserito le false certificazioni nel sistema informatico della Regione Lazio. A quel punto sono stati rilasciati i green pass, a cui i tre indagati non avrebbero avuto diritto. Ma c’è di più: a Pippo Franco – difeso dall’avvocato Paolo Galinelli – sarebbe stato sequestrato il primo green pass. Tuttavia il 20 gennaio 2022, al momento del richiamo, avrebbe omesso il provvedimento. Si è infatti sottoposto alla terza dose, sul presupposto che avesse fatto già le prime due, ottenendo in questo modo il green pass rafforzato. Fra gli indagati per il falso green pass c’è anche Serena Grosseto, assistita dall’avvocato Antonello Madeo.