Fango su Marcello De Angelis: contro la giunta Rocca sono ridotti al giornalismo da archeologia

Marcello de Angelis

Nella giornata mondiale della libertà di stampa è uscito l’ultimo raccapricciante attacco contro la giunta Rocca: sono dovuti tornare indietro di 40 anni, alla faccia del diritto all’oblio, per gettare fango su Marcello De Angelis, nuovo responsabile della comunicazione istituzionale della Regione Lazio.

Un film già visto in campagna elettorale delle politiche, dove sono andati a ripercorrere l’infanzia di Giorgia Meloni come pure alle elezioni regionali dove hanno ripescato episodi degli anni ’80. quando il candidato di centrodestra Rocca, era poco più che maggiorenne. Un trattamento analogo, più da archeologi dell’informazione che da cronisti, è toccata al nuovo responsabile della comunicazione istituzionale della Regione Lazio. Qualche giornale ha ripercorso il suo passato politico da ex membro di ‘Terza Posizione”. Fatti di 40 anni fa come se, dagli anni ’80 ad oggi, Marcello De Angelis fosse stato chiuso nel congelatore e non avesse avuto una brillante carriera politica (eletto in Senato con An e alla Camera con il Pdl) e giornalistica, culminata con la direzione del Secolo d’Italia e con gli incarichi alla Croce rossa.

Marcello De Angelis: “Vado di fiero di 30 anni di giornalismo nel rispetto e nella correttezza”

«Ho sempre considerato la politica come un modo per fare qualcosa, per aiutare i cittadini. Un servizio agli altri», ha spiegato Marcello De Angelis che si è detto «non stupito» del trattamento ricevuto. «Sono i toni usati contro lo stesso presidente Rocca nel corso della campagna elettorale», dice il neo responsabile della comunicazione istituzionale della Regione Lazio. «Sono rimasto male perché posso anche aspettarmi attacchi da parte dei colleghi, ma il tutto si poteva fare anche con più eleganza. Gli episodi raccontati si conoscono da sempre e sono cose di 40 anni fa. Non sono mai stato accusato di un solo atto di violenza. Inoltre, in 30 anni di giornalismo non ho mai ricevuto una querela per diffamazione. Due cose sufficienti a testimoniare la mia correttezza e rispetto per le persone».

Marcello De Angelis ha ricordato che in questi anni, ha fatto «straordinarie esperienze di lavoro sul campo come le vaccinazioni in Africa e il lavoro con la Croce Rossa in Sudamerica. E l’ho fatto sempre per lo stesso motivo: essere al servizio degli altri». Ma sono fatti troppo recenti per certo tipo di giornalismo, capace solo di rimestare nel fango del passato: peggio per loro. Non gli resta che l’archeologia.