Fanno sesso in chat, 30enne romena tenta di estorcere 15mila euro

Estorsione: questo il reato contestato ad una 30enne di origini romene arrestata dopo un’indagine lampo condotta dagli investigatori del commissariato Viminale, in stretto coordinamento con la Procura di Roma. La vittima ha raccontato ai poliziotti di aver conosciuto la ragazza su un sito di incontri e di aver avuto vari rapporti con lei dietro pagamento.

Le richieste

Dopo qualche mese, prima in maniera più timida ed accampando motivazioni strappalacrime, poi con vere e proprie minacce, la 30enne si sarebbe fatta consegnare più di 15 mila euro, in varie tranche da mille e tremila mila euro. Quando nel tempo le richieste di denaro si sono fatte più ingenti e la vittima ha iniziato a tentennare, la donna ha riferito di essere sotto ricatto da parte di persone vicine a presunte organizzazioni criminali e che non sarebbe stata più garantita l’incolumità di entrambi se non avessero ottemperato alle richieste di denaro.
L’uomo, dopo aver cercato inutilmente di porre fine a questo rapporto, si è rivolto al commissariato Viminale. I poliziotti, seguendo le direttive della Procura di Roma, hanno organizzato un servizio di osservazione ed hanno così documentato l’ennesima consegna di denaro; nell’occasione la giovane è stata fermata ed arrestata perché gravemente indiziata del reato di estorsione.

La procura

La Procura di Roma ha chiesto ed ottenuto, dal Giudice per le Indagini Preliminari, la convalida dell’operato della PG.
Continua il lavoro degli investigatori per stabilire se la donna abbia agito sempre da sola o con la complicità di altre persone.
Ad ogni modo l’indagata è da ritenere presunta innocente, in considerazione dell’attuale fase del procedimento ovvero quella delle indagini preliminari, fino a un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile.