Fermato in Grecia il presunto assassino di madre e figlia avvenuto a Roma dentro villa Pamphili

Fermato in Grecia il presunto assassino di madre e figlia di Roma. Una madre di 29 anni e la sua bambina di pochi mesi, forse entrambe di nazionalità americana, sono state trovate senza vita sabato 7 giugno nel parco romano di Villa Doria Pamphilj. I corpi, scoperti in un’area isolata del parco, hanno da subito fatto scattare le indagini degli inquirenti, che fin dai primi rilievi hanno escluso l’ipotesi di morte naturale. I segni rilevati sul corpo della donna e le circostanze del ritrovamento hanno indirizzato gli investigatori verso la pista dell’omicidio, aggravato dalla presenza della minore. Nessun documento, nessuna identità certa. Solo pochi oggetti personali e una tutina rosa, in seguito rinvenuta nella spazzatura, come unico indizio.
La fuga da Roma e il fermo in Grecia venerdì 13 giugno 2025
La svolta sarebbe arrivata in Grecia. Nella giornata di venerdì 13 giugno, un uomo è stato fermato sull’isola di Skiathos. È quanto scrive l’Ansa e conferma il Tg1, anche la Questura di Roma al momento non conferma. Si tratterebbe di un cittadino americano, sospettato di essere il responsabile del duplice omicidio.

A tradirlo, sarebbe un’immagine di videosorveglianza che lo ritrarrebbe mentre cammina con la bambina in braccio, proprio con indosso quella tutina rosa che sarebbe poi stata abbandonata. Il sospetto, secondo quanto riportato dal Tg1, ha tratti latini, è alto, robusto, con barba e spesso coperto da cappellino e occhiali da sole. Un’identità che coincide con la descrizione fornita da diversi testimoni incontrati nel quartiere romano di San Pietro.
La segnalazione decisiva: da Roma, mercoledì 11 giugno 2025
A dare la spinta finale alle indagini è stata una segnalazione giunta mercoledì 11 giugno alla redazione del programma Chi l’ha visto? Un telespettatore ha riferito di aver assistito, pochi giorni prima del ritrovamento dei cadaveri, a una lite violenta tra un uomo e una donna nei pressi di Villa Pamphilj.
Una scena tanto tesa da spingerlo a chiamare le forze dell’ordine. La polizia era effettivamente intervenuta, identificando i due, ma l’uomo si era poi reso irreperibile. Il suo nome era già stato trasmesso a tutte le forze di polizia internazionali il giorno successivo, a titolo cautelativo.
Una vita ai margini di Roma
Gli ultimi giorni di vita della madre e della neonata si erano consumati nella precarietà. Dormivano nei pressi del mercato San Silverio, nella zona di San Pietro. Lì si lavavano nei bagni pubblici, mangiavano sui tavoli del mercato e cercavano di passare inosservate. Una presenza silenziosa, come raccontato da alcuni commercianti, ma accompagnata da un uomo descritto come “minaccioso e violento”. Un clochard della zona ha ricordato un episodio di aggressione avvenuto un mese fa ai danni di un bambino: l’uomo lo avrebbe colpito per averlo disturbato mentre dormiva.
L’accusa: duplice omicidio aggravato, estradizioni in vista dalla Grecia
Ora l’uomo fermato in Grecia è ricercato formalmente con l’accusa di duplice omicidio aggravato. La sua estradizione potrebbe avvenire nelle prossime settimane, mentre le autorità italiane continuano a ricostruire con precisione la dinamica e il movente del delitto.
Restano da chiarire ancora molti dettagli: il legame tra la donna e l’uomo, le motivazioni che hanno portato alla tragedia, e soprattutto l’identità esatta delle due vittime, di cui non si hanno ancora conferme ufficiali, anche se si sospetta siano entrambe cittadine americane. Un caso che scuote Roma e che accende nuovamente i riflettori sul dramma delle persone invisibili ai margini della città.