Feste private con oltre 1000 persone. Sicuri che il proibizionismo paga?

Ancora un weekend di feste e assembramenti nella Capitale. Un fenomeno che con l’estate sta esplodendo, e che c’entra poco con la ‘mala movida’. Quest’ultimo termine infatti si riferisce alle serate violente, in alcuni quartieri e parchi della città. Disturbate da gruppetti di balordi, o da adolescenti senza freni in cerca di sfide. Una piaga che ha già portato tra giugno e luglio a decine di arresti. E purtroppo a diversi accoltellamenti, risse e ferimenti. Ma c’è anche chi si vuole divertire in modo sano, e ovviamente si tratta della maggioranza dei giovani. Quasi tutti under 25, che vogliono semplicemente godersi l’estate e ballare in libertà. Cosa difficile però, in tempi di covid. Infatti le discoteche sono ancora chiuse, e proprio come durante il proibizionismo, in molti cercano la formula per aggirare la legge. Con un’aggravante però. Che nei locali autorizzati, il controllo su distanziamenti e mascherine sarebbe automatico e obbligatorio. In ville sperdute e ritrovi più o meno abusivi invece, tutto è lasciato al caso. Con conseguenze che nel medio periodo potrebbero essere molto più gravi.

Mala movida, nei locali della notte anche lavoratori in nero e cibo scaduto

Le feste a ‘numero chiuso’ e con la formula del music restaurant. Ma poi tutti sotto la console senza mascherina

Con le discoteche chiuse, è stata comunque trovata la formula per organizzare feste ed eventi musicali nei weekend. Diretti soprattutto a giovani e giovanissimi, con una grande prevalenza di under 25. Quasi tutti non vaccinati. E moltissimi senza mascherina. L’escamotage è quello della cena su prenotazione, alla quale segue uno spettacolo musicale. Il tutto rigorosamente a numero chiuso. Peccato però che le foto di questi giorni mostrino una realtà completamente diversa. E che dopo la mezzanotte la gente nelle sale si scateni, con maxi assembramenti davanti alla console. Come se il rischio covid non esistesse. Con dj più o meno famosi impegnati a far ballare il pubblico, proprio come ai vecchi tempi. Prima della pandemia. Per non parlare poi di ville private e luoghi più o meno isolati nella provincia di Roma e in periferia. Diventati spesso sedi di feste totalmente abusive. La domanda sorge spontanea, ma a questo punto non era meglio riaprire i locali ufficiali imponendo adeguati controlli? Si sa anche dal passato, il proibizionismo non sempre paga.

Ecco dove si balla

Si parte dall’Eur al Fiesta, il noto locale in via delle Tre Fontane. Che ha riaperto i battenti proprio in questa settimana. Anche qui con obbligo di prenotazione, e la formula della cena con un successivo intrattenimento musicale. Che però dovrebbe essere sempre effettuato con la gente ai tavoli. Mentre chi si alza, dovrebbe avere ben indossata la mascherina. Le foto e i selfie scattati dai giovanissimi in pista però, sembrerebbero mostrare ben altro. La movida prosegue poi al Nice di Saxa Rubra, zona Roma nord. Capace di contenere anche 1400 persone. Siamo ‘sold out’, scriveva orgoglioso uno dei pr del locale la scorsa settimana su Instagram. Tutta gente che dopo cena, a una certa ora comincia a ballare. La pista è chiusa, certo, nel rispetto delle regole. Ma ovviamente ognuno si arrangia dove può per seguire il ritmo della musica. E divertirsi in queste notti calde d’estate. Stessa scena a Villa Borghese, dove c’è l’Aster club. Che nel fine settimana ha ospitato il concerto del francese Jimmy Sax. E anche qui davanti alla console si balla, tutti insieme. Hai voglia a green pass. Infine il commento di Maurizio Pasca, presidente del Silb, il sindacato italiano dei locali da ballo.

”La verità è che ormai si balla ovunque – ha dichiarato Pasca al Messaggero -. Ma  il dramma è che, a parte questi locali che hanno riaperto con le cene spettacolo, ci sono molti pr che organizzano eventi in ville e luoghi abusivi. Del resto, i ragazzi dove possono andare a ballare? Scriverò presto una lettera al ministro dell’Interno: questa situazione non ha senso».

https://www.ilmessaggero.it/roma/news/roma_discoteche_abusive_movida_covid-6101877.html