FI: Zingaretti chiarisca per il suo comportamento “distratto” sulle Asl

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“La Regione Lazio con deliberazione del 22 dicembre 2020 ha assegnato gli obiettivi ai direttori generali delle Asl. Con un atto, contraddittorio rispetto alle stesse norme citate, il presidente Zingaretti ha detto ai direttori generali cosa avrebbero dovuto fare, anche ai fini della valutazione del loro operato, al termine dell’anno. Anno in cui avrebbero dovuto organizzare, dirigere e controllare l’andamento della performance delle aziende, intervenendo in caso di criticità con i conseguenti correttivi. Ci troviamo di fronte ad un obbligo fra i più importanti del direttore generale che risulta essere di fatto ‘impossibile'”. Lo dichiara in una nota il consigliere regionale di Forza Italia e presidente della commissione regionale sanità, Giuseppe Simeone.

Non si capisce quale criterio abbia seguito Zingaretti

“Non si capisce, infatti, quale sia il criterio che abbia seguito la Regione a definire gli obiettivi, che avrebbero dovuto essere predeterminati e precostituiti ad inizio del 2020, a pochi giorni dalla fine dell’anno. Per questo il dubbio che sorge spontaneo è che l’atto sia stato confezionato e commisurato sugli obiettivi già raggiunti. Rendendo una sorta di regalia il premio produzione che, invece, deve essere il riconoscimento per gli obiettivi prefissati raggiunti. E’ una contraddizione pensare che i direttori generali possano realizzare obiettivi imposti alla fine dell’anno se non ne hanno avuto il tempo. Così come non si comprende come possono i direttori generali percepire la retribuzione di risultato su obiettivi che non gli erano stati assegnati in tempo utile. La fine dell’anno, infatti, è il momento della rendicontazione”.

Perché dare gli obiettivi alle Asl a fine anno?

“La Regione Lazio – prosegue – ha la responsabilità diretta del mancato perseguimento e raggiungimento degli obiettivi. I direttori generali sono titolari di contratti di lavoro i cui contenuti sono di volta in volta integrati dagli obiettivi annuali. In questo caso l’integrazione degli obblighi contrattuali non è avvenuta nei termini necessari per poter eseguire il proprio dovere e obbligo contrattuale. Viene naturale domandarsi, leggendo tale delibera, come anche i direttori generali non abbiano rilevato una tale distrazione. Così come non si comprende come abbiano potuto non constatare e non far rilevare la grave mancanza di non aver ricevuto gli obiettivi e gli indicatori insieme al budget.

Accertare le responsabilità

La mancata assegnazione degli obiettivi, come nel caso di una assegnazione di obiettivi intempestiva comporta una responsabilità di rilevanza contabile come sancito dalla Corte di Cassazione. Sulla vicenda i direttori generali potrebbero aver interloquito con la Regione Lazio. Ed avere a disposizione la prova di sollecitazioni nella formalizzazione dell’assegnazione degli obiettivi e degli indicatori correlati ai relativi budget. E ciò rinforza la loro posizione di pretesa nei confronti della Regione Lazio quale datore di lavoro inadempiente. Siamo di fronte ad una situazione contorta, figlia della mancata trasparenza, nonché del rispetto e del rigore che a gestione della cosa pubblica richiede”.

Inviata richiesta di chiarimenti a Zingaretti

“Ritengo la condotta della Regione Lazio in palese violazione degli atti normativi e regolamentari vigenti. Per cui ho inviato una dettagliata richiesta di chiarimenti al presidente Zingaretti, all’assessore D’Amato, ai responsabili delle strutture regionali e al Collegio dei Revisori dei Conti della Regione. La violazione censurata integra altresì una possibile ipotesi di danno erariale per l’importo corrispondente alle risorse erogate. Per il quale si chiede alla procura regionale di avviare un accertamento. Pertanto ai soggetti interessati si chiede di assumere con urgenza tutti gli atti correttivi di competenza nonché di segnalare alla Procura della corte dei Conti le eventuali violazioni rilevate”, conclude Simeone.