Fiumi di droga dall’Olanda a Roma: 8 arresti all’alba, sequestrati 130 kg di cocaina
Maxi blitz all’alba della Guardia di Finanza a Roma, con mezza città messa a setaccio per smantellare un’organizzazione che importava droga dall’Olanda per poi spacciarla in vari quartieri della Capitale. 8 gli arresti. Un’operazione scattata dopo mesi di indagini, che oggi ha fatto scattare le manette ai polsi di una rete criminale capace di far arrivare cocaina dall’Europa del Nord fino ai palazzi delle periferie romane. A muovere i fili, secondo gli inquirenti, un broker albanese nascosto nei Paesi Bassi, regista di un traffico milionario gestito tramite messaggi criptati e corrieri fidati.
Dall’Olanda a Roma: ecco come funzionava
A coordinare il flusso di droga era lui, un uomo albanese, che dagli schermi dei cellulari, protetti da piattaforme di messaggistica criptata, impartiva gli ordini. Dal suo rifugio nei Paesi Bassi l’uomo controllava arrivi, partenze e pagamenti, gestendo il traffico delle sostanze stupefacenti. Le indagini del G.I.C.O. della Guardia di Finanza, coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Roma, hanno ricostruito passo dopo passo i canali, le consegne, i nascondigli. Ed è lì che emerge la seconda anima dell’organizzazione: la cellula romana, solida, strutturata, stabile sul territorio.
A Roma ad accogliere i carichi c’era una cellula capitolina con compiti ben divisi. Un gruppo strutturato, con ruoli chiari. C’era chi si occupava dei depositi, chi gestiva gli spostamenti, chi smistava la droga alle principali piazze di spaccio della città. E lo spaccio era suddiviso per quartieri secondo schemi ben precisi: Borghesiana, Pigneto, Spinaceto, Torre Spaccata, Alessandrino, Tor de’ Cenci, Finocchio, Capannelle, Tor Bella Monaca.
Per muovere i carichi senza attirare attenzioni, il gruppo si affidava a corrieri italiani e a un titolare di concessionaria che preparava le auto “truccate” per il trasporto. Nei veicoli venivano ricavati doppifondi perfetti per nascondere la droga, impossibili da individuare con un controllo superficiale. Un sistema collaudato, che per mesi ha permesso alla rete di far arrivare a Roma ingenti quantità di stupefacente.
Più di 210 chili di cocaina monitorati dagli investigatori
Durante le indagini, gli uomini del G.I.C.O. hanno documentato traffici legati a oltre 210 chili di cocaina, di cui 130 chili sequestrati. Sul mercato, avrebbe garantito un guadagno che sfiora il milione di euro. Gli investigatori hanno arrestato in flagranza anche tre corrieri, un italiano e due albanesi, sorpresi con parte dei carichi già pronti per essere distribuiti. E questa mattina è arrivata l’ordinanza del GIP di Roma, che ha portato all’arresto di otto persone, ritenute tutte parte dell’associazione criminale specializzata nel traffico internazionale di stupefacenti.