Fiumicino, dopo sei anni parte (forse) l’attesa riqualificazione di due parchi grazie ai fondi del nucleare (Enea-Cnr Casaccia): i tempi

Fiumicino, ci sono voluti sei anni, una montagna di carte, continui rimpalli burocratici e l’inevitabile aggiornamento al nuovo Codice degli appalti. Ma ora – almeno sulla carta – i cittadini di Fiumicino possono tornare a sperare: la riqualificazione di due storici polmoni verdi, Villa Guglielmi e il Parco del Perugino, potrebbe finalmente prendere forma. “Potrebbe”, perché le incognite non mancano.
L’origine del finanziamento di Fiumicino, fondi dal nucleare (CNR Casaccia)
Il progetto, presentato dal Comune di Fiumicino nel 2019, era stato approvato con entusiasmo: oltre 289 mila euro di investimento, di cui la gran parte coperta da fondi legati a compensazioni ambientali per la presenza dell’impianto nucleare del CNR Casaccia. Un tesoretto che avrebbe dovuto trasformarsi rapidamente in nuovi viali, aree attrezzate e una manutenzione straordinaria attesa da anni. In realtà, il tempo è passato senza che nei parchi si vedesse una sola ruspa.

Un progetto bloccato tra carte e codici?
L’iter, dopo il via libera della Città Metropolitana e i primi disciplinari, si è impantanato in una giungla normativa. Dal 2020 al 2022 si è lavorato su varianti, approvazioni e incarichi professionali, con l’architetto Fabrizio Ferrante designato a redigere il progetto esecutivo e a seguire la direzione dei lavori. Ma proprio quando tutto sembrava pronto, ecco l’ennesimo ostacolo: l’entrata in vigore del nuovo Codice degli Appalti, che ha reso necessaria una revisione completa dei documenti.
L’ennesima integrazione di spesa
Per adeguare il progetto al nuovo prezzario regionale del Lazio e ai parametri richiesti dalla normativa del 2023, il professionista ha chiesto un’integrazione economica: 3.000 euro più IVA e Cassa previdenziale, per un totale di 3.806,40 euro. Una cifra che può sembrare modesta rispetto all’investimento complessivo, ma che diventa simbolica di un vizio di fondo: ogni volta che la burocrazia cambia pelle, il conto lo pagano i cittadini, tra ritardi e costi aggiuntivi.
Villa Guglielmi e Parco del Perugino: due gioielli dimenticati?
I due parchi, tra i più frequentati dalle famiglie e dagli sportivi della zona, versano da anni in condizioni critiche. Villa Guglielmi, con i suoi viali storici e le aree verdi, necessita di interventi profondi di manutenzione e valorizzazione. Il Parco del Perugino, invece, sconta l’assenza di servizi adeguati e una gestione che negli anni ha lasciato troppo spazio al degrado. La promessa è quella di restituire spazi dignitosi e moderni, ma la storia recente non fa ben sperare i cittadini.

Le responsabilità politiche
Il Comune di Fiumicino non può ‘nascondersi’ dietro le complessità normative. I fondi erano stati garantiti già nel 2019 e la lentezza nell’avvio dei lavori fotografa un’amministrazione forse farraginosa che con lentezza traduce le risorse in realtà. Ogni scadenza mancata, ogni delibera rinviata e ogni determinazione dirigenziale arrivata con mesi di ritardo ha allontanato il momento in cui i cittadini avrebbero potuto, di fatto, godere del verde pubblico rinnovato.
Quanto tempo servirà ancora?
La vera domanda resta aperta: quando partiranno davvero i lavori? Dopo sei anni di attese e rimbalzi amministrativi, la promessa di cantieri imminenti suona come l’ennesimo “forse”. L’integrazione di spesa approvata ora è solo un altro passaggio in un percorso che sembra infinito. Il rischio è che, tra gare d’appalto, aggiornamenti tecnici e ulteriori rallentamenti, i parchi restino ostaggi della burocrazia ancora a lungo. La speranza, però, è che i cantieri partano entro e non oltre il prossimo inverno, in modo che i lavori siano ultimati per la prossima primavera 2026.
Un banco di prova per la trasparenza
Questa vicenda mette a nudo un problema strutturale: i tempi infiniti della macchina amministrativa e la difficoltà di trasformare risorse pubbliche in servizi concreti. Ogni atto è formalmente ineccepibile, ogni determina appare regolare. Ma alla fine, a pagare il prezzo dei ritardi sono i cittadini, che continuano a passeggiare in parchi che cadono a pezzi, mentre i soldi restano intrappolati tra faldoni e protocolli.
L’ultima parola
Oggi, con l’integrazione approvata e il progetto pronto ad essere riadeguato, la palla torna al Comune di Fiumicino. I cittadini di Fiumicino non chiedono miracoli, ma semplicemente di vedere un impegno mantenuto. Dopo sei anni di promesse mancate, l’avvio dei lavori su Villa Guglielmi e il Parco del Perugino sarà il vero banco di prova per misurare la distanza tra politica e realtà.
