Fiumicino, il Ministero promuove il nuovo maxi porto turistico: più vicino il ‘Sì’ definitivo al progetto
Fiumicino, il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ha pubblicato il Decreto di Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) sul porto turistico–crocieristico. Il provvedimento, atteso da anni, certifica la compatibilità ambientale, paesaggistica e culturale dell’opera e avvicina il progetto al via libera finale. Il Decreto arriva dopo i pareri favorevoli della Commissione VIA PNRR-PNIEC e della Soprintendenza Speciale PNRR del Ministero della Cultura: un passaggio chiave che, pur non chiudendo l’iter, ne consolida la direzione. Per i cittadini significa un quadro più chiaro su impatti, mitigazioni e benefici attesi, con garanzie formali sull’equilibrio tra sviluppo e tutela del territorio.
Cosa prevede il progetto
Il nuovo scalo avrà funzione primaria di marina per yacht di grandi dimensioni, con l’integrazione di un attracco per una nave da crociera utilizzabile da tutte le compagnie. Alle banchine si affiancheranno un grande parco pubblico, un albergo di standard internazionale e aree servizi aperte a utenti e visitatori. L’obiettivo dichiarato è un’infrastruttura moderna nel segno dell’efficienza energetica e dell’economia circolare, capace di generare valore turistico senza trasformare l’Isola Sacra in un “enclave” privata. L’impianto architettonico punta a coniugare funzionalità e inserimento paesaggistico, con standard tecnologici avanzati per gestione rifiuti, acque e consumi.
Difesa della costa e habitat dunali
Un capitolo di interesse pubblico riguarda la lotta all’erosione, emergenza nota lungo la costa laziale, con criticità a Fregene e Macchiagrande. Il progetto prevede interventi di ripristino della dinamica litoranea e di ricostruzione degli habitat dunali, hotspot di biodiversità riconosciuti a livello europeo. Le misure, pensate in logica circolare, mirano a contenere arretramenti di spiaggia e a proteggere le Oasi naturalistiche limitrofe. Per i residenti questo si traduce in barriere più efficaci contro le mareggiate, maggior fruibilità delle aree naturali e salvaguardia degli ecosistemi, condizioni che rafforzano anche la resilienza socio-economica del litorale.
Investimenti, PIL e lavoro
L’investimento complessivo annunciato è di circa 600 milioni di euro. Nella fase di cantiere sono stimati oltre 500 milioni di euro di contributo al PIL nazionale e 2.000 posti di lavoro l’anno per quattro anni. A regime, l’indotto previsto supera i 400 milioni l’anno, con più di 5.000 occupati a tempo indeterminato. Numeri che, se confermati, incidono sulla filiera locale: costruzioni, servizi portuali, manutenzioni, accoglienza, ristorazione, mobilità. Per famiglie e imprese significa nuove opportunità professionali e una base economica più diversificata, con possibili ricadute positive anche sul gettito comunale e sulla qualità dei servizi.
Viabilità: il tavolo e le opere
La mobilità dell’Isola Sacra è il nodo cruciale. È operativo un “Tavolo della Viabilità”, coordinato dal Sindaco e avviato il 19 marzo 2025, con Regione Lazio, Anas, FS, Città Metropolitana, Aeroporti di Roma e Fiumicino Waterfront. Sul tavolo: nuovo ponte della Scafa, rotatoria, ponte di via Trincea delle Frasche e viadotto di collegamento con l’aeroporto. Le opere di compensazione, cui il proponente contribuirà, sono parte integrante della sostenibilità sociale del progetto. L’esito per i cittadini dovrebbe essere un accesso più sicuro, tempi di percorrenza ridotti e una migliore integrazione tra quartieri, scalo aereo e futuro porto.
Accessibilità e servizi per la comunità
La posizione, a pochi chilometri da Roma e accanto a Fiumicino Aeroporto, offre potenziale in termini di intermodalità. Il disegno urbano comprende un grande parco pubblico e spazi servizi che, se ben gestiti, ampliano l’offerta di aree verdi e funzioni di prossimità. Per residenti e visitatori questo può tradursi in passeggiate sul waterfront, spazi culturali e commerciali di livello, maggiore vivibilità del fronte mare. La sfida amministrativa sarà garantire continuità d’uso pubblico, tariffe e orari accessibili, vigilanza e manutenzione costante, per scongiurare fenomeni di privatizzazione di fatto degli spazi.
Integrazione con il sistema portuale
Il progetto guarda a sinergie con Civitavecchia, hub crocieristico del Lazio. La presenza di un attracco per una nave da crociera a Fiumicino non intende duplicare, ma integrare l’offerta, distribuendo flussi e specializzazioni. Per il territorio significa diversificare i target: diportisti, yachting, turismo esperienziale e, in parte, crociere point-to-point. Se i collegamenti ferroviari e stradali saranno potenziati, l’asse Fiumicino-Roma potrà beneficiare di arrivi più fluidi, con ritorni per hotel, ristorazione e servizi culturali della Capitale, evitando congestionamenti concentrati su un unico scalo.
L’iter: cosa manca al “Sì” definitivo
Il Decreto VIA è il primo passo sostanziale di un percorso autorizzativo più ampio. Il Comune di Fiumicino, individuato come Amministrazione Proponente e Soggetto Attuatore, guiderà i passaggi successivi, mentre Fiumicino Waterfront è Soggetto Esecutore. Il progetto è stato già ritenuto meritevole di accoglimento nel Programma degli interventi connessi al Giubileo 2025. Restano però da chiudere autorizzazioni, convenzioni, progettazioni esecutive e cronoprogrammi cantierabili. Per la cittadinanza è cruciale la trasparenza sui tempi, l’aggiornamento pubblico sugli impatti e l’effettiva realizzazione delle opere viarie prima e durante l’apertura del cantiere.
Chi sono i soggetti coinvolti
Fiumicino Waterfront Srl fa capo a Cruise Terminals International (CTI), partecipata al 90% da fondi assistiti da iCON Infrastructure e al 10% da Royal Caribbean Group. CTI è attiva nello sviluppo di terminal nel Mediterraneo, tra cui Ravenna e Barcellona. La presenza di investitori infrastrutturali di lungo periodo e di un operatore crocieristico globale indica capacità finanziaria e know-how, elementi utili per rispettare standard ambientali e tempi. Per il territorio, il profilo dei soggetti coinvolti è un fattore di affidabilità, ma richiede un monitoraggio stringente su qualità, occupazione e ricadute locali.
Cosa cambia per i cittadini
Se confermato, il maxi porto porterà più servizi, lavoro e riqualificazione del waterfront, con una cornice di tutele ambientali verificata dal VIA. La partita decisiva, però, si giocherà su tre fronti: la reale efficacia delle misure anti-erosione; la puntualità delle opere stradali e dei collegamenti; la garanzia di accesso pubblico e di vivibilità quotidiana. La governance integrata tra Comune, enti e proponente, insieme a un dialogo stabile con residenti e associazioni, determinerà la qualità dell’esito. L’obiettivo dichiarato è uno sviluppo che non escluda nessuno: ora il territorio ha gli strumenti per pretenderlo.