Fiumicino, il nuovo asilo di parco Leonardo diventa un ‘affare di Stato’: Comune e Ministero trascinati in Tribunale

Fiumicino, è finito davanti ai giudici amministrativi il progetto per la costruzione di un nuovo asilo nido in via Guarino Guarini, nella zona di Parco Leonardo. Al centro del contenzioso vi è la risoluzione anticipata del contratto da parte del Comune, che ha revocato l’appalto all’Associazione Temporanea di Imprese (ATI) incaricata dei lavori. La decisione dell’amministrazione è stata contestata dagli appaltatori. Appaltatori che hanno presentato ricorso al Tar del Lazio chiedendo l’annullamento degli atti adottati e la sospensione delle misure impugnate.
Il progetto, finanziato nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), rientra nella Missione 4 “Istruzione e Ricerca”, con l’obiettivo di ampliare l’offerta di servizi educativi per l’infanzia. Un intervento strategico, atteso da tempo sul territorio, che ora rischia di arenarsi per via del contenzioso in atto.

Fiumicino, il ricorso e la revoca sul nuovo asilo di Parco Leonardo
Il ricorso è stato depositato dopo che il Comune, con un provvedimento formale datato 8 luglio, ha risolto il contratto d’appalto citando presunte inadempienze. A seguire, il 14 luglio, è arrivata la determina dirigenziale che ha revocato ufficialmente l’aggiudicazione dei lavori alla ATI, notificata agli interessati il giorno successivo.
Secondo la ricostruzione riportata negli atti di causa, l’amministrazione avrebbe rifiutato le giustificazioni tecniche fornite dalla società capofila dell’ATI, respingendo anche il chiarimento trasmesso l’8 luglio. Da qui la scelta di impugnare la risoluzione davanti al Tribunale Amministrativo Regionale, coinvolgendo anche le amministrazioni centrali legate al finanziamento PNRR.
Il ruolo del PNRR e l’integrazione del giudizio
Poiché l’appalto è finanziato con fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, il giudice amministrativo ha disposto l’integrazione del contraddittorio, coinvolgendo obbligatoriamente anche il Ministero per gli Affari Europei, il Sud, le politiche di coesione e il PNRR.
Si tratta di una condizione necessaria, imposta dalla normativa nazionale che disciplina gli interventi finanziati con risorse europee. Le imprese ricorrenti dovranno provvedere alla notifica dell’ordinanza entro quindici giorni, e presentare prova dell’avvenuto adempimento nei dieci giorni successivi. Solo dopo sarà possibile discutere il merito della controversia.
Udienza fissata per ottobre
La questione verrà affrontata nel merito il prossimo 22 ottobre, quando si terrà l’udienza pubblica davanti al Tar del Lazio. Nel frattempo, il giudice ha deciso di non accogliere misure cautelari, ritenendo di dover approfondire i fatti in sede dibattimentale.
Le spese della fase preliminare sono state compensate tra le parti, ma il destino dell’intero intervento rimane sospeso. Una situazione che, se non risolta in tempi brevi, rischia di compromettere i tempi di realizzazione dell’asilo, mettendo a rischio l’utilizzo dei fondi europei destinati al progetto.
Un’opera attesa dal territorio
Il nuovo asilo nido di Parco Leonardo avrebbe dovuto rappresentare un tassello fondamentale per rafforzare i servizi educativi nella zona. L’intervento rientra in un piano più ampio, volto a ridurre il divario tra domanda e offerta di strutture per l’infanzia, particolarmente acuto nei centri ad alta densità abitativa come Fiumicino.
Con il cantiere bloccato e un giudizio amministrativo in corso, la realizzazione dell’opera è ora nelle mani della giustizia. Il nodo principale riguarda la legittimità della revoca decisa dal Comune e le eventuali responsabilità delle imprese coinvolte.
Nel frattempo, i residenti attendono risposte. E i fondi PNRR, come spesso accade, diventano terreno di scontro tra istituzioni e imprese, con il rischio concreto che i progetti finanziati si traducano in nuove incompiute.