Fiumicino, incendio nel cantiere navale. La polizia locale: “Rogo partito dall’esterno”
Decine di imbarcazioni in fiamme, danni per milioni di euro e l’ombra del racket e della criminalità dietro il rogo che ha devastato le aziende “Porto romano” e “Metaltecnica” in via Col Moschin a Fiumicino. Solleva inquietanti sospetti l’incendio divampate intorno alle 5:30 del mattino, coinvolgendo un numero impressionante di barche e un capannone cantieristico, situati su un’area di circa 3mila metri quadri lungo la sponda sinistra del Tevere, nella zona di Isola Sacra.
Enorme colonna di fumo nero
L’enorme colonna di fumo nero ha allarmato i residenti, che hanno tempestato il numero unico delle emergenze già dalle prime ore della giornata. Sul posto sono intervenuti i vigili del Fuoco con squadre provenienti da Ostia, Eur e la Pisana, insieme a numerose autobotti e mezzi specializzati per domare l’incendio. L’operazione si è conclusa solo in serata, dopo ore di duro lavoro.
Indagini della polizia
Le indagini, condotte dalla polizia locale e dagli agenti di Fiumicino, suggeriscono che il fuoco possa essersi propagato dall’esterno del cantiere, colpendo poi il capannone e le imbarcazioni. Nonostante non siano stati trovati inneschi evidenti, le autorità stanno analizzando le immagini delle telecamere di videosorveglianza per accertare eventuali responsabilità e verificare se si tratti di un atto doloso.
Incendio propagato dall’esterno del cantiere
“Dalle prime indagini, sembrerebbe che l’incendio si sia propagato dall’esterno del cantiere verso l’interno, colpendo successivamente il capannone e le imbarcazioni presenti – ha dichiarato il comandante della polizia locale di Fiumicino, Daniela Carola – Le autorità hanno interdetto l’area di terra lungo via Col Moschin e la zona adiacente alla sponda del Tevere. Una situazione monitorata costantemente e sotto controllo“.
Il rogo del 13 maggio
Questo episodio ricorda un altro grave incendio avvenuto il 13 maggio, sempre nella zona di Isola Sacra, in un cantiere nautico su via della Scafa. In quel caso, furono trovati tre inneschi rudimentali: taniche da 10 litri contenenti benzina, collegate a fili elettrici. Anche se le cause del rogo di oggi sono ancora incerte, la vicinanza temporale e geografica tra i due incendi solleva interrogativi sulle attività criminali nella zona.
Coinvolte anche Arpa e Asl
L’ARPA e l’ASL sono state allertate per effettuare controlli ambientali e valutare l’impatto delle emissioni tossiche derivanti dall’incendio, per garantire la sicurezza pubblica. Nel frattempo, l’area di via Col Moschin e quella adiacente al fiume Tevere sono state interdette per precauzione, mentre le autorità continuano a monitorare la situazione.