Fiumicino, Mauro Gonnelli massacrato di botte dopo aver denunciato i parcheggi: solidarietà solo da chi non governa

Mauro Gonnelli

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“Aprire parcheggi lunga sosta con migliaia di auto a poche decine di metri da asili, nidi, elementari e medie e un vero atto di incoscienza, arroganza e irresponsabilità. Se scoppia un incendio bisognerà evacuare migliaia di bambini nel panico. Datevi una regolata, o meglio dategli una regola”. Sono bastate queste parole, scritte in un post da è Mauro Gonnelli, candidato sindaco nel 2013 a Fiumicino, volto storico della Lega e amico personale di Matteo Salvini, per scatenare una violenza incredibile. Costata 60 giorni di prognosi.

Mauro Gonnelli massacrato di botte per aver pubblicato un post

Mauro Gonnelli è stato massacrato di botte per aver detto una scomoda verità: il business dei parcheggi a lunga sosta attorno all’aeroporto è fuori controllo. E chi osa denunciarlo rischia di finire in ospedale.

Gonnelli è stato aggredito la sera del 6 maggio nel parcheggio dello stadio Garbaglia, dove stava aspettando il figlio. La sua “colpa”? Aver pubblicamente accusato il Comune di autorizzare parcheggi a pagamento accanto a scuole elementari e asili, con il rischio concreto che un incendio possa trasformarsi in una strage. Il post ha fatto infuriare qualcuno. Non solo online. Qualcuno ha deciso di passare dalle minacce ai fatti, pestandolo in tre, di spalle, con una violenza chirurgica che lascia pensare a un agguato pianificato. Una modalità che sa tanto di intimidazione mafiosa.

Silenzio istituzionale

Il rumore dei pugni è stato assordante. Ma il silenzio delle istituzioni lo è ancora di più. Dalla maggioranza di centrodestra che governa Fiumicino – la stessa di cui Gonnelli è stato parte – non è arrivata una sola parola ufficiale di solidarietà. Solo l’opposizione ha alzato la voce, parlando apertamente di un clima di intimidazione che mette in discussione la tenuta democratica della città.

«Un’aggressione in piena regola, premeditata, pericolosa, che ha un solo obiettivo: zittire chi denuncia» ha detto l’avvocato di Gonnelli, Massimiliano Gabrielli, che ha già presentato denuncia alla procura di Civitavecchia. Non è stato un diverbio finito male. È stato un messaggio: chi si mette di traverso ai meccanismi opachi che girano intorno ai parcheggi viene punito con la violenza.

Parcheggi come caveau e la città trasformata in far west

Dietro a quei piazzali pieni di auto non ci sono solo contratti regolari e imprenditori onesti. Secondo quanto denuncia da tempo Gonnelli, lì dentro si muovono interessi milionari, autorizzazioni sospette e un sistema di licenze con più buchi di un colabrodo. Aprire un parcheggio a due passi da una scuola, senza piani di evacuazione, senza controlli severi, senza nemmeno una distanza minima di sicurezza, è follia pura.

Il rischio è che succeda un incidente e si scateni il panico tra centinaia di bambini. E intanto, mentre la politica fa finta di niente, questi parcheggi continuano a moltiplicarsi come funghi. Ma la vera emergenza è un’altra: se a Fiumicino un cittadino viene pestato per aver sollevato un problema pubblico, significa che siamo in pieno far west. E che lo Stato, qui, è assente.

La solidarietà solo da chi non governa

Ad alzare la voce sono stati i consiglieri comunali di opposizione e la consigliera regionale del Pd, Michela Califano, che parla di un «episodio gravissimo che richiede una condanna unanime da parte di tutte le forze politiche». Una linea condivisa anche da Luciano Ciocchetti (Fratelli d’Italia), che parla di attacco alla libertà di espressione e invoca indagini rapide. Ma il sindaco? Nessuna dichiarazione ufficiale, almeno così sembrerebbe. Un benvenuto al nuovo Papa, un pensiero affettuoso alle mamme e persino un “Un weekend lungo all’insegna dell’inclusione”. Ma nessuna presa di posizione ufficiale nei confronti di quanto è accaduto. Anche se il sindaco, a onor del vero, ha rilasciato delle dichiarazioni a due giornali locali: “Apprendiamo con dispiacere, dagli organi di stampa, dell’episodio di aggressione che ha coinvolto un nostro concittadino. Un fatto grave e del tutto deprecabile, che non può e non deve essere sottaciuto“, aggiungendo poi. “Fiumicino è una città che rifiuta ogni forma di violenza, sia essa fisica, verbale o psicologica”. Ma non sarebbe stato il caso di fare una nota stampa ufficiale da diramare a tutti?

Intanto Gonnelli ieri sera, sempre con un post su Facebook, ha ringraziato le centinaia di persone che, attraverso messaggi sui social o personali, gli sono stati vicini. “Non abbiate paura. La verità cammina sempre a testa alta, con voce libera e scomoda… Grazie a tutti per la solidarietà”.