Flash mob degli Avvocati romani al Palazzaccio. Esposta una bara, hanno ucciso la Giustizia

Clamorosa protesta messa in piazza oggi dagli Avvocati romani. Con un affollato flash mob davanti al Palazzaccio a Piazza Cavour. Sede della Corte di Cassazione e del Consiglio dell’Ordine forense di Roma. Dove è stata esposta anche una bara. La manifestazione è stata coordinata con le varie rappresentanze della categoria che dopo l’esplosione del coronavirus e i tre mesi di lockdown è in ginocchio. E la protesta ha riguardato proprio il settore della Giustizia. Che incredibilmente in un Paese che chiede legalità e sicurezza rimane uno degli ultimi a ripartire. Infatti non si hanno ancora date certe per la ripresa delle udienze e tutta l’organizzazione è demandata ai diversi uffici giudiziari territoriali. Senza una regia nazionale chiara e con una inevitabile confusione. E approssimazione. A tutto svantaggio dei cittadini, che si vedono lesi nel loro diritto costituzionale alla difesa. E degli Avvocati, per i quali è diventato praticamente impossibile l’esercizio della professione. Così stamattina a Piazza Cavour si è celebrato un vero e proprio funerale della Giustizia. Che è durato un’ora, appunto il tempo medio di una vera e propria cerimonia funebre.

Otto chili di linee guida. Ecco quanto pesa il covid sulla Giustizia (video)

Una bara per la Giustizia. Il governo l’ha uccisa e messa in fondo alle priorità 

Una bara a simboleggiare la morte della Giustizia. È stata esposta questa mattina per un’ora a Piazza Cavour davanti al Palazzaccio. In un flash mob organizzato dall’Avvocatura romana. Gli Avvocati sono il fanalino di coda della ripartenza nel nostro Paese e non possiamo permettercelo, ha dichiarato il Presidente del Consiglio dell’Ordine di Roma Antonino Galletti. Perchè  rappresentiamo un importante presidio di legalità anche nei quartieri della città. Non possiamo più accettare che i tempi della Giustizia siano dettati da una miriade di linee guida. E da provvedimenti organizzativi assunti dai vari capi degli uffici giudiziari, ha proseguito Galletti. Servono subito criteri uniformi per tutto il territorio nazionale. Chiaro l’appello dell’Avvocatura che investe direttamente le responsabilità del governo nazionale. Perchè non si capisce davvero come mai si possa andare al ristorante o al cinema, rispettando le regole. Ma non in tribunale. Come se gli Avvocati e i loro clienti fossero degli appestati.

Il processo telematico non funziona. E parlare con il Giudice è diventato impossibile

Il processo telematico mostra dei grandi limiti. Perchè la fase della trattazione orale e’ centrale nel procedimento giudiziario. Ma gli Avvocati al momento non hanno alternative. Patrocinare davanti al computer e alla telecamera da studio, o accettare rinvii lunghissimi. In tutto questo, conferire di persona con il Giudice è diventato impossibile. E l’accesso alle cancellerie è fisicamente vietato. Dopo file estenuanti si può infatti esclusivamente parlare con un sostituto del Cancelliere negli androni del tribunale. Rispettando il distanziamento e con tempi ristrettissimi. Insomma, l’operatività della difesa è praticamente ridotta a zero. E il giusto processo va a farsi benedire. Con il rischio che le cose vadano avanti così fino a tutto il 2021. Per questo gli Avvocati oggi sono scesi in pazza chiedendo di poter riaprire tribunali e uffici giudiziari dal primo luglio. Con tutti gli accorgimenti necessari per lavorare in sicurezza. Come avviene ormai per quasi tutte le attività e le professioni. Alla fine del flash mob circa 300 Avvocati hanno intonato l’Inno d’Italia. Intenzionati a dare battaglia e a resistere  nonostante tutto. Nel nome della Giustizia, del diritto e della libertà.
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