Flashmob nazionale del personale docente e ATA: il 27 maggio la scuola pubblica chiede dignità

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Il 27 maggio 2025, alle ore 15:30, le piazze di numerose città italiane – tra cui Roma, Milano, Bologna, Napoli e Cagliari – ospiteranno un flashmob nazionale del personale docente e ATA per richiamare l’attenzione pubblica e istituzionale sulla condizione del lavoro nella scuola statale italiana. Un’iniziativa simbolica e pacifica che nasce “dal basso”, promossa da un coordinamento spontaneo di lavoratori del comparto scuola, uniti dalla richiesta comune di dignità, stabilità e riconoscimento professionale.

Una protesta apartitica per difendere la scuola pubblica

In un periodo in cui si moltiplicano i segnali di disagio all’interno del mondo scolastico, il flashmob del 27 maggio si presenta come un’azione sincronizzata su scala nazionale, con l’obiettivo di dare visibilità a problematiche strutturali che da troppo tempo affliggono il personale scolastico: precariato diffuso, stipendi insufficienti, sovraccarico di lavoro e scarsa valorizzazione professionale.

Il personale docente e ATA – spesso dimenticato nel dibattito politico e mediatico – scende in piazza per rivendicare il proprio ruolo fondamentale nella tenuta del sistema educativo pubblico e per chiedere un trattamento equo e dignitoso, in linea con gli standard europei.

Il cuore della mobilitazione a Roma

A Roma, fulcro simbolico della mobilitazione, il flashmob si svolgerà in piazza Montecitorio, davanti alla sede della Camera dei Deputati. Al termine dell’iniziativa, una delegazione di rappresentanti del coordinamento consegnerà un documento ufficiale al Segretario della 7ª Commissione Parlamentare Cultura, scienza e istruzione, contenente una serie di proposte concrete per migliorare le condizioni lavorative del personale scolastico.

Tra i punti centrali del documento: Stabilizzazione dei precari attraverso un piano straordinario di assunzioni; Aumento degli stipendi in linea con la media UE; Riconoscimento del carico di lavoro extra-didattico e valorizzazione delle competenze professionali; Investimenti strutturali per migliorare le condizioni di lavoro nelle scuole, anche per il personale ATA.

Una mobilitazione che nasce dal basso

A distinguere questa protesta da molte altre è la sua natura spontanea e apartitica. Il coordinamento promotore del flashmob non è legato ad alcun sindacato o forza politica, ma nasce dalla rete quotidiana di scambi tra insegnanti e operatori scolastici stanchi di essere considerati un “costo” e non una risorsa strategica per il futuro del Paese.

Siamo professionisti dell’educazione e dell’amministrazione scolastica, non missionari né martiri – si legge in una delle dichiarazioni degli organizzatori –. Chiediamo rispetto per il nostro lavoro e per la funzione pubblica che rappresentiamo. La scuola è un bene comune e va difesa con forza e dignità.”

Flashmob per la scuola: le città coinvolte

Oltre a Roma, il flashmob per la scuola pubblica vedrà la partecipazione di migliaia di lavoratori in diverse città italiane, con azioni coordinate che prevedono momenti di silenzio, letture simboliche, coreografie collettive e la consegna simultanea del documento alle sedi istituzionali locali.

Milano, Bologna, Napoli, Cagliari, Torino, Palermo, Bari e Firenze sono solo alcune delle città coinvolte. Ovunque, il messaggio sarà lo stesso: “Basta precarietà, vogliamo dignità”.

Una protesta ad alta risonanza

L’iniziativa del 27 maggio potrebbe rappresentare un momento di svolta nel dibattito nazionale sulla scuola pubblica. In un Paese che destina alla scuola una quota di PIL tra le più basse d’Europa, e in cui l’invecchiamento del corpo docente è aggravato dalla fuga dei giovani professionisti, la protesta lancia un messaggio chiaro: senza investimenti nella scuola non può esserci futuro.

Per questo motivo, il flashmob nazionale dei docenti e del personale ATA punta a trasformare l’invisibilità in partecipazione, la frustrazione in proposta, e il malcontenti