Forza Italia, pugno di ferro contro i morosi azzurri: devono dare l’esempio

Dal Consiglio nazionale di Forza Italia, riunitosi stamane a Paestum, arriva il pugno di ferro contro i “morosi” azzurri. La stretta attraverso l’approvazione di una modifica statutaria: da oggi, infatti, chi non si metterà in regola pagando la quota dovuta (900 euro al mese), decadrà dagli incarichi di partito. I “generali” del partito, spiega il segretario nazionale Antonio Tajani appena approvata la modifica dello statuto, devono dare l’esempio. Chi ha responsabilità deve pagare: “Se chi è al vertice non dimostra di essere attaccato al movimento come fa a farsi rispettare?”.

La segreteria Tajani si allarga con 4 vicesegretari

Intanto la segreteria Tajani si allarga ufficialmente con 4 vice, compreso il vicario, il più votato. Il Consiglio nazionale di Forza Italia ha votato all’unanimità una modifica allo statuto del partito che prevede l’elezione di 4 vicesegretari. Nel corso della kermesse azzurra, il Consiglio nazionale di Forza Italia ha votato anche la proposta di intitolare il Ponte sullo Stretto Messina a Silvio Berlusconi.

A metà tra un memoriale e una convention

A metà tra un memoriale e una convention. Si presenta così la scenografia del Silvio Berlusconi-Day a Paestum, in Campania. Una sorta di monumento in ricordo del leader di Forza Italia che oggi avrebbe compiuto 87 anni. Appena si entrava all’hotel Ariston, location scelta per la tre giorni promossa dall’eurodeputato Fulvio Martusciello, coordinatore regionale in Campania, il protagonista assoluto è Silvio Berlusconi, scomparso il 12 giugno scorso.

Murales, foto, disegni, quadri per Berlusconi

C’è un maxi murales di foto con il presidente forzista sorridente inviate da militanti e simpatizzanti. Sui tavolini in bella mostra culture di Berlusconi di varie dimensioni, per lo più statuette (della grandezza di un pastore presiepiale) realizzate in diversi materiali dall’artista bolognese Eugenio Lenzi. Poi disegni, quadri, manifesti elettorali, bandiere di Forza Italia con il tricolore, in stile ’94. Manca però l’atteso l’ologramma del leader: annunciato, smentito, alla fine tramontato, pare perché non gradito ai figli del leader.