In soldoni (letteralmente), il ragazzo che oggi è un trentenne chiede un risarcimento di 150mila dollari per quella fotografia uscita tre decenni prima.
I motivi sono due: il primo è relativo a una questione di diritti, poiché Elden afferma di non aver potuto dare il proprio assenso all’uso della sua immagine. E aggiungendo che quell’assenso non è stato dato nemmeno dai suoi tutori legali di allora, secondo quanto riporta il sito TMZ.
Rick Elden, il padre Spencer, era un amico di Kirk Weddle, il fotografo che si è occupato dello scatto immortalando il bimbo nudo che nuota sott’acqua mentre insegue un dollaro.
In nome dell’amicizia che li legava (e che li legherebbe tuttora: pare che Weddle sia ancora in contatto con il vecchio amico e anche con Spencer, almeno così i media hanno sempre raccontato negli anni), Rick Elden portò il figlio nato da pochi mesi allo shooting tenutosi a Los Angeles. Il resto è storia.
Ma il resto non è solo storia: purtroppo è anche pedopornografia, come Spencer Elden ci tiene a sottolineare.
Bambino icona e una brutta storia
L’ex bambino-icona sostiene di essere stato coinvolto suo malgrado in un’immagine che chiaramente è un esempio di pornografia infantile. E ha riportato che i Nirvana all’epoca avrebbero garantito di coprire i suoi genitali con un adesivo da applicare sopra le nudità.
Questa auto-censura tramite sticker ha avuto luogo soltanto in alcuni territori (tra cui l’Italia). In gran parte del mondo il disco ha venduto con la nudità integrale di un bambino di quattro mesi messa totalmente in mostra.
Ricordiamo inoltre che un decennio fa la foto della copertina di Nevermind è finita nelle reti degli algoritmi di Facebook, con la conseguente censura per nudità e pedopornografia.