Francesco Rocca: dopo dieci anni di “fermo-Pd” farò ripartire alla grande la Regione Lazio

santandrea ospedale

Francesco Rocca, ex presidente della Croce Rossa, oggi candidato alla guida della Regione Lazio per il centrodestra, sente sulle spalle tutta la responsabilità. E “non solo per consolidare la vittoria del 25 settembre ma soprattutto – sottolinea in una intervista a Libero – per aiutare una Regione che da dieci anni è completamente ferma e che per questo motivo ha bisogno di una ‘rivoluzione buona’ sotto il profilo del fare, del rilancio di un tessuto che si sta decomponendo. Proprio perché le Regioni hanno competenze sulla vita quotidiana delle gente intendo mettere a disposizione tutta l’esperienza che ho maturato nelle strutture, negli enti e nelle aziende che ho avuto la responsabilità di guidare in questi anni”.

La priorità della Regione sarà la sanità, rimasta congelata

Secondo Rocca basta chiedere a pendolari e imprenditori, “risponderanno che il sistema regionale non è cresciuto, si è fermato. Come se il tempo sia rimasto ‘congelato'”. E “non possiamo misurare il tasso di qualità della sanità laziale – come qualcuno sta tentando di fare – solo sulla base della risposta emergenziale del Covid. Qui abbiamo avuto dieci anni nei quali si poteva attuare un cambiamento importante e invece è sotto gli occhi di tutti che ciò non è avvenuto. I tempi di attesa parlano da soli. Manca il governo delle prestazioni e dei posti letto. Manca pure una regia sulla gestione delle liste di attesa. È diventata una sanità per pochi. Per chi se la può permettere. Un’umiliazione per i cittadini del Lazio a cui dobbiamo porre rimedio”, sottolinea Rocca.

Ricostruire Amatrice insieme al suo popolo

Quanto al termovalorizzatore, Rocca dice che “si è consumata l’ennesima schizofrenia del centrosinistra che ha governato la Regione. Non voleva il termovalorizzatore ma lo stesso Pd al governo ha poi incaricato il sindaco di Roma come commissario per la realizzazione dell’impianto”. Poi con riferimento alla ricostruzione di Amatrice: “Non solo il centrodestra ma la mia storia personale è un’assicurazione dell’attenzione all’ambiente e al clima. Perché, ricordiamolo sempre, ci vivono dentro le persone. Amatrice, poi, è nel mio cuore. Sono stati alcuni suoi abitanti – dopo l’impegno che abbiamo riservato durante quell’emergenza – fra i primi a incoraggiarmi dopo l’annuncio della mia candidatura. Vedere la lentezza, la burocrazia che ostacola i lavori è inaccettabile. Una nostra priorità sarà questa: ricostruire Amatrice insieme al suo popolo”.