Francesco Totti: “La Roma ha bisogno di Ancelotti. Il mio ritorno? Basta una chiamata”. E intanto con Cassano…

Francesco Totti è e resta “Il Capitano”. Il mito per tutti i tifosi giallorossi. E il “Pupone”, durante la recente puntata di ‘Viva El Futbol’, il nuovo format Twitch ideato da Daniele Adani, Antonio Cassano e Nicola Ventola, è stato ospite speciale, regalando momenti di pura comicità e nostalgia. Cassano ha esordito scherzando: “Ti sei ingrassato”, a cui Totti ha risposto prontamente: “Macché, sto in gran forma. Dai che alle 21 già dormo, facciamo presto, ormai ho una certa età. Tu invece non hai più freni, ne dici di cavolate. Però sei schietto”.
Aneddoti dal passato giallorosso
Rievocando i tempi condivisi alla Roma, Totti ha ricordato un episodio curioso: “Ti ricordi quando pensavi che ti avevamo rubato l’assegno? Eri giovane, una bomba a mano in quel periodo. In campo però ci trovavamo a occhi chiusi, sei stato un cog****e, dovevi giocare con me altri 15 anni”.

La verità su Moratti e l’Inter
In merito alle recenti dichiarazioni di Massimo Moratti, che aveva affermato di essere stato vicino all’acquisto di Totti su proposta dell’allora presidente della Roma, Franco Sensi, l’ex capitano ha precisato: “Moratti è un signore, un numero uno, ma quelle dichiarazioni non mi sono piaciute. Sensi non mi ha mai voluto vendere. Al massimo era il contrario: Moratti e l’Inter mi volevano, ma per Sensi sono sempre stato incedibile. E anche per me non c’è mai stata discussione: ho sempre voluto rimanere a Roma”.
Il sogno Real Madrid e il Pallone d’Oro mancato
Totti ha anche affrontato il tema dell’offerta ricevuta dal Real Madrid: “Sicuramente se fossi andato lì sarebbe stato più facile vincere un Pallone d’Oro, ma sono convinto che essere rimasto alla Roma sia stata la scelta giusta. Così sono diventato Totti, lì sarei stato uno dei tanti”.
L’addio al calcio e il rapporto con Spalletti
Ripercorrendo i momenti del suo ritiro, Totti ha espresso qualche rammarico: “A metà anno la società mi disse ‘decidi tu se vuoi continuare o meno’, poi a tre giornate dalla fine mi dicono che quello sarebbe stato il mio ultimo derby. Il rapporto con Spalletti non era rose e fiori, tutte queste cose hanno fatto dispiacere. Se mi avessero detto fin da subito che avrei dovuto smettere non mi sarei messo contro la società. Ero convinto di poter dare un contributo importante. Dopo mi volevano altre squadre, ma non ho accettato per rispetto dei tifosi. Dovevo finire con la Roma. È stata la vittoria più importante, chi fa 25 anni in una sola squadra?”.
Un possibile ritorno in giallorosso
Nonostante la sua attuale attività di procuratore, Totti non esclude un futuro ritorno alla Roma: “Io ora cerco giovani forti in giro per il mondo, voglio solo divertirmi. Poi se un giorno qualcuno dovesse venire a cercarmi valuterei, ma andrei solo alla Roma. Vorrei decidere con gli altri, non da solo, penso che potrei dare una mano perché conosco il calcio e so scegliere i giocatori. Basta sapere il budget a disposizione”.
Il desiderio di Ancelotti sulla panchina romanista
Parlando del futuro tecnico della squadra, Totti ha espresso la sua preferenza: “Ranieri sta facendo bene, ma non so se resterà. Se decide di rimanere punteranno su di lui. Alla Roma servirebbe Ancelotti, ma non verrà con questa squadra. Se dovessi alzare il telefono io sarebbe diverso. Gasperini è un buon allenatore, ma non mi fa impazzire. De Zerbi mi piace tantissimo e diventerà un grande allenatore”.
Un possibile ritorno in campo sfumato
Infine, Totti ha rivelato un retroscena curioso: “A gennaio mi ha cercato davvero una squadra in Serie A, non era uno scherzo. Stavo bene, ma non volevo cambiare città. Sarei dovuto andare a vivere vicino a Cassano”, lasciando intendere che la squadra interessata a lui fosse il Genoa.
La chiacchierata tra Totti e Cassano ha offerto uno spaccato autentico e sincero del calcio italiano, tra ricordi, aneddoti e prospettive future.