Franco Cardini: “Ma perché in Italia di fascismo si parla solo quando ci sono le elezioni?”

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Le questioni legate al fascismo e all’antifascismo, sollevate dagli scontri di sabato scorso a Roma durante la manifestazione dei no green pass. E poi le parole di Beppe Provenzano su Fratelli d’Italia “fuori dall’arco parlamentare” poi rimodulate dallo stesso esponente dem, animano il dibattito politico “quando ci sono le elezioni”. La pensa così lo storico Franco Cardini che parlando con l’AdnKronos si pone una domanda. “Se non c’è malafede in questa discussione, perché in realtà non a caso queste cose si sollevano quando ci sono le elezioni, mi chiedo: se è così importante, interessante e urgente parlare di fascismo e di antifascismo perché non se ne parla con calma e pacatezza fuori dalle competizioni elettorali ma se ne discute, guarda caso, quando si tratta di strapparsi i voti?”

Cardini: ma davvero quanto successo a Roma è neofascismo?

Entrando nel dettaglio dei tafferugli di piazza, Cardini afferma che “oramai la questione del vaccino e dei no vax è dimostra che c’è una crescente sfiducia di una parte della società civile nei confronti della classe politica e dei governi che essa esprime. Non si è considerato il fatto che la società civile può contestare la classe dirigente anche con la violenza. Mi chiedo se sia veramente centrato sostenere che ciò che è successo a Roma sia espressione di neofascismo. Oppure i gruppi neofascisti sono serviti per incanalare una rabbia inespressa, un disagio cronicizzato di una porzione della società? C’erano veramente solo i neofascisti nell’assalto alla Cgil? C’erano solo loro con qualche delinquente comune? Siamo sicuri che non ci fosse qualche esponente della normale società italiana?”

Dagli antifascisti intimidazione verso la società civile

E ancora: “Siamo davvero convinti che non ci sia il seme di qualcosa che potrebbe diventare una generale volontà di disobbedienza?”. Cardini spiega che “il fine ultimo degli antifascisti di destra è quello di rubare i voti ai Fratelli d’Italia e quello degli antifascisti di sinistra predicare l’antifascismo per seminare una sorta di intimidazione nei confronti della società civile. Tutto questo è di una idiozia e di una mancanza di civiltà che lasciano senza parole. La classe dirigente nel suo complesso – riflette Cardini – sente di essere squalificata, abbandonata dalla società civile italiana la quale ha divorziato dalla classe politica al punto tale che siamo sotto agli Stati Uniti. Ossia che più della metà degli italiani non va a votare alle elezioni locali”.

Per Cardini la classe politica è screditata e deve correre subito ai ripari

In questo quadro, la classe politica “ha bisogno di ricorrere ai ripari perché altrimenti perde definitivamente credito. A destra – secondo lo storico – si fa riferimento al grande pericolo degli migranti e dell’Islam. A sinistra, invece, c’è l’antifascismo e la religione della Shoah che è stata una cosa serissima e tragica. E poi a destra si vorrebbe sciogliere Fratelli d’Italia perché si spera che gli elettori rimasti orfani del partito votino Lega, Italia Viva o Forza Italia. E a sinistra eliminando Fratelli d’Italia si vuole dimostrare che l’unico modo di essere antifascisti è essere di sinistra”. Detto questo, secondo Cardini, “Giorgia Meloni non merita il partito che ha. Lei è una leader interessante ma il partito reale è di bassa qualità culturale e civile”, conclude.

(Foto: Barbadillo)