Frascati? E’ il vino di Roma: e non ha nulla da invidiare ai cugini più famosi…

Un appuntamento per guardare al futuro. Il consorzio del vino Frascati punta in alto e lo fa rilanciando i bianchi e rossi del territorio romano. Questo pomeriggio, nella splendida cornice dell’Appia Antica (Relais Appia Antica 247), andrà in scena l’evento “Frascati, eleganza superiore”. Una serata per imporre il nome del Frascati e farlo diventare ancora più grande, ai livelli con i cugini Toscani e Veneti. Un momento di approfondimento e confronto per trovare idee e soluzioni capaci di innalzare i livelli qualitativi del vino di casa nostra.
Una tradizione che risale a duemila anni fa
«Nonostante il nostro vino abbia alle spalle una ricca tradizione enologica che risale a più di duemila anni fa – dichiara il Presidente del Consorzio Frascati Andrea Evangelisti – oggi la bevuta elegante e originale del Frascati Superiore fa colpo soprattutto sulle giovani generazioni. Le caratteristiche saline, fruttate e fresche che presenta, unite alla capacità di reggere l’invecchiamento, come dimostra il Frascati Superiore Riserva, e al fatto che punta a essere green e sostenibile, grazie all’impegno di tanti produttori, offrono un prodotto unico e capace di adattarsi ad ogni momento della giornata.

Gli eventi della serata de4dicata al Frascari
La serata dedicata al Frascati sarà arricchita da due masterclass di altissimo livello. Alle 19 Adua Villa, scrittrice ed enogastronoma, presenterà “Tutti i colori del Frascati”, una degustazione guidata nella quale saranno raccontate le peculiarità e le caratteristiche dei vini prodotti nelle dolci vallate laviche che, partendo dal VII Municipio di Roma Capitale, si insinuano tra i comuni di Frascati, Monte Porzio Catone, Grottaferrata e Monte Compatri. A seguire, Luca Grippo, apprezzato divulgatore e conoscitore dell’enologia laziale e italiana, darà vita ad un racconto sensoriale ed emozionale sulle note del blend Frascati, i cui uvaggi vedono la netta prevalenza della malvasia puntinata (tra il 70 e il 90%), autoctona del Lazio, spesso sostenuta e arricchita da uve Bellone, Bombino, Trebbiano Verde o Malvasia di Candia.
Il Frascati coltivato anche da Cicerone
Secondo un’antica tradizione, già prima della fondazione di Roma, Enea e suo figlio Ascanio avevano consacrato i vigneti del Lazio a Giove. Il culto di Saturno gli vedeva attribuito il merito di essere stato uno dei primi piantatori di viti (vitisator) e di conoscere i segreti delle potature. I Romani svilupparono velocemente la coltivazione della vite tanto che ai tempi della Prima Repubblica il vino prodotto localmente non copriva più le richieste, e nel 200 a.C., iniziarono le importazioni e gli impianti di altri vitigni. Fino a quando, nell’81 a.C., Domiziano proibì di impiantare nuovi vigneti, per paura che la loro sovrabbondanza causasse una riduzione di coltivazione del grano. Cicerone aveva una Villa a Tuscolo e fu il primo a creare nuovi innesti per migliorare la qualità del vino. Durante il medioevo la coltivazione dell’uva fu gestita da monaci con vitigni autoctoni. Non tutti sanno che l’80% delle uve del Frascati insistono sul territorio del Comune di Roma: è quindi senza dubbio il vino di Roma.